Gloria Guida è la capitana delle Mature nella sfida contro le Giovani nella replica di Ciao Darwin 7, il programma cult condotto da Paolo Bonolis con la complicità di Luca Laurenti. Una bella occasione per rivedere la bellissima attrice, icona sexy della commedia anni ’70, che intervistata da Il messaggero in occasione del Nations Award parlando proprio delle sue commedie ha dichiarato: “sono felice e orgogliosa delle commedie che ho fatto in passato che ora sono molto rivalutate e programmate spesso su vari i canali. Piacciono e divertono e questo mi rende felice. È stato un periodo divertente e spensierato dove però, si lavorava in modo serio e sul set era molto faticoso e impegnativo come orari e spostamenti”.
L’attrice, oggi anche conduttrice di programmi di successo come “Le Ragazze”, si è soffermata anche sugli ingenti danni che la pandemia da Coronavirus ha creato nel mondo del cinema: “oggi il coronavirus ha danneggiato molto il cinema, penso che gli artisti siano stati come categoria più emarginati di altri e speriamo che presto tutto ritorni come prima e il cinema si possa rilanciare. Le opportunità d’altronde ci sono per tutti con i film, il teatro, le serie le soap opera per tutti”.
Gloria Guida: “le mie commedie? Allora c’era più pudore, era tutto diverso”
Gloria Guida è una icona senza tempo del cinema italiano. L’attrice ha segnato un’epoca, quella delle commedie sexy che hanno fatto impazzire e sognare milioni di italiani. A distanza di anni da quei film diventati oramai dei cult, la Guida intervistata da Il Giornale ha parlato proprio del suo essere icona sexy: “mi diverte tanto. Icona sexy di un tipo di commedia ridanciana in cui non c’è mai stato niente di sporco e tutto veniva realizzato in maniera leggera.
Quando mi rivedo ho nostalgia di quella giovinezza e mi dico che, forse, avrei potuto fare qualche “doccia” in meno davanti alla cinepresa. Non rinnego nulla e sono felice della mia carriera”. Non solo, parlando delle commedie sexy ha sottolineato: “sempre state scene velate. La donna in doccia era un classico, così come l’inquadratura dal buco della serratura. Faceva tutto parte di quei racconti in cui non c’erano situazioni volgari. Ma siamo in un’altra epoca, allora c’era più pudore, era tutto diverso. Però è un’esperienza che mi è servita e fa parte dello zainetto che mi porto sempre dietro”.