Il caso della giovane Gloria Pompili, giovane mamma 23enne di Frosinone sarà al centro della nuova puntata di Un Giorno in pretura in onda stasera, come sempre su Rai3. Il delitto della ragazza sarebbe avvenuto in un contesto di grave degrado familiare poichè la donna sarebbe stata costretta a prostituirsi per anni a casa e sarebbe poi stata picchiata ogni volta che avrebbe provato a ribellarsi, fino all’ultima aggressione fisica rivelatasi poi mortale. Stando a quanto emerso dalle indagini, l’ultimo feroce pestaggio poi rivelatosi fatale sarebbe stato registrato a Nettuno e gli autori sarebbero stati la zia della vittima, Loide Del Prete ed il compagno di quest’ultima, Saad Mohammed Elesh Salem, 24enne di nazionalità egiziana. Gloria fu picchiata selvaggiamente in auto, poi fu colta da malore mentre i suoi aguzzini la stavano riaccompagnando a Frosinone, il 23 agosto 2017. La giovane morì sotto gli occhi dei suoi figli, che si trovavano con lei, su una piazzola di sosta della Monti Lepini, arteria che collega la provincia di Latina a quella di Frosinone. A finire a processo furono proprio la zia ed il compagno che in primo grado sono stati condannati a 24 anni di carcere, contro i 30 chiesti dall’accusa. Come rammenta Repubblica.it, “Per gli imputati la cosa importante era che Gloria si prostituisse, mentre lei è morta per difendere i figli”: è quanto sostenuto nella sua requisitoria il pm Lasperanza. Al termine del primo grado Mohamed Mohamed Hady Saad, 29enne marito di Gloria e fratello di Elesh Salem, accusato di maltrattamenti in famiglia e sfruttamento della prostituzione è stato assolto. Per lui l’accusa aveva chiesto 12 anni di reclusione.
GLORIA POMPILI, UN GIORNO IN PRETURA: IL PROCESSO A CARICO DELLA ZIA E DEL SUO COMPAGNO
Gloria Pompili viveva ormai da tempo in un clima di paura non solo per se stessa ma anche per i suoi bambini. Proprio questi ultimi, come emerse da una testimonianza choc della ex proprietaria della 23enne uccisa, furono messi in una cassetta legata con una fune e lasciata penzolare dal balcone. Adesso, per i due imputati è atteso il processo d’Appello che potrebbe confermare le gravi accuse a loro carico e le medesima condanne emerse in primo grado. Il compagno della zia di Gloria, prima del Covid è stato trasferito dal carcere di Teramo a quello di Frosinone, ambiente che tuttavia il suo avvocato – come scrive Ciociariaoggi.it – ritiene incompatibile in quanto si tratta del medesimo luogo in cui viveva la vittima. Adesso, il prossimo appuntamento in aula è fissato al 27 ottobre con l’inizio del processo di secondo grado. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, la Corte aveva sottolineato le condotte crudeli degli imputati che avrebbero approfittato con estrema freddezza delle condizioni psichiche della donna. Scrivono in merito i magistrati: “La zia ed il suo compagno, in modo freddo e pianificato, hanno approfittato dell’isolamento sociale di questa ragazza”.In secondo grado le difese tenteranno di smontare le accuse sebbene l’impianto accusatorio sia particolarmente solido. Sul banco degli imputati, quindi, tornano nuovamente protagonisti la zia di Gloria, Loide Del Prete e il marito di lei, il tunisino Saad Mohamed Elesh Salem, accusati di omicidio volontario aggravato.