Nonostante da mesi la questione fosse stata già sollevata da diversi stati membri – tanto che ve ne avevamo già parlato lo scorso aprile, riferendoci in quell’occasione all’opinione della Svezia – alla fine l’UE sembra aver deciso di escludere il divieto di importare GNL russo dall’ultimo pacchetto di sanzioni (il 16esimo dallo scoppio della guerra in Ucraina) contro Mosca: a rivelare quella che per ora è solamente un’indiscrezione – e che dovrebbe comunque essere confermata nella giornata di oggi – è stato il quotidiano Politico che ha avuto modo di confrontarsi sul tema del GNL russo con almeno due diplomatici che hanno preferito (ovviamente) restare del tutto anonimi.
Stando a quanto affermato dai diplomatici (che ripetiamo non avere ancora una conferma ufficiale per ora) il nuovo pacchetto di sanzioni non includerà nessun riferimento al divieto di importare il GNL russo; mentre mirerà solamente a colpire altre 74 navi della cosiddetta ‘flotta ombra’ di petroliere obsolete che quasi quotidianamente transitano negli oceani, mentre cercherà anche di limitare l’importazione di alluminio dalla Russia e l’esportazione (verso il territorio russo) di sistemi videoludici – in particolare le Xbox del gruppo Microsoft – utilizzate da Mosca per pilotare i suoi droni.
Perché la questione del GNL russo è importante: nel 2024 boom di esportazioni verso l’Europa
Insomma, in merito al GNL russo sono state ampiamente disattese le speranze più volte riportate da numerosi diplomatici di 10 differenti paesi – oltre alla già citata Svezia, figuravano anche la Finlandia, la Polonia e l’interezza dei Paesi Baltici – che solamente lo scorso mese erano arrivati a firmare un documento congiunto per chiedere alla Commissione di includere il gas naturale liquefatto tra i divieti: il tema – d’altronde – non è affatto secondario perché è ormai evidente che l’unico reale effetto delle sanzioni è che stanno indebolendo (oltre che ovviamente i rapporti UE-Russia) l’economia unionale senza riuscire a danneggiare veramente quella russa.
Secondo un recentissimo rapporto della società d’analisi russa Kpler – infatti – lo scorso anno le esportazioni di GNL russo hanno toccato un nuovo record pari a 33,6 milioni di tonnellate vendute all’estero: di queste addirittura il 52% era stato acquistato dal blocco europeo con Francia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi e (seppur indirettamente dato che viene importato soprattutto dal territorio francese e belga) Germania che figurano tra i primissimi acquirenti.