Chi è Goffredo Mameli?
Goffredo Mameli dei Mannelli era il figlio di un Ammiraglio della Marina Sarda e dalla Marchesa Adelaide Zoagli Lomellini. Sin da bambino entra in contatto con vari intellettuali genovesi che frequentavano la sua casa; una realtà che in un certo senso ebbe un peso importante sulla formazione del giovane Goffredo. Non solo, Goffredo ha studiato con Giuseppe Canale, figura molto attiva in ambito politico, e con padre scolopio Agostino Muraglia. Giovanissimo durante gli anni universitari si avvicinata al mazzinianesimo entrando in rapporto con alcuni collaboratori dell’esule, fra cui Nino Bixio.
L’incontro con Mazzini permette a Goffredo Mameli di prendere parte ad alcuni fatti salienti del movimento risorgimentale. Nel 1847, durante la festa dello “Scioglimento del Voto” in Oregina, interpreta alcune sue composizioni letterarie sventolando la bandiera tricolore nonostante il divieto del governo. Sin da giovanissimo, infatti, Mameli manifesta le su capacità letterarie scrivendo poesie. Nel settembre del 1847 compone l’inno “Il Canto degli Italiani” con le musiche di Michele Novaro. L’inno diventa la bandiera musicale degli italiani, l’Inno nazionale della Repubblica Italiana.
Goffredo Mameli e l’Inno d’Italia: la prima esibizione
L’Inno di Italia, Goffredo Mameli lo esegue per la prima volta con la Filarmonica di Sestri Ponente. Nel febbraio del 1847 parte trecento volontari, alla volta di Milano per aiutare i patrioti lombardi insorti contro il dominio austriaco. La rivolta finì nel sangue con Mameli che fa ritorno a Genova dove conosce Garibaldi diventandone collaboratore.
Dopo la fuga di Pio IX da Roma, nel gennaio del 1849, Goffredo Mameli protegge la città di Roma con Bixio e di Garibaldi per difenderla dall’assedio francese. Proprio a Roma, il 3 giugno del 1849, Mameli viene ferito alla gamba da un compagno. Il 6 luglio dello stesso anno muore a soli 22 anni dopo l’amputazione della gamba in seguito a una ferita infetta.