I baci di gallina sono proprio irresistibili, impastati di cioccolato e fragranti come pochi altri. Li produce la pasticceria Gallina di Alessandria e rappresentano il cadeau ideale quando si va a trovare qualcuno. Ora, durante il primo lockdown (perché di fatto se ne sta materializzando un secondo), le pasticcerie sono state discriminate rispetto alle panetterie, creando quel pasticcio all’italiana per cui un pasticciere doveva trovarsi un panettiere amico per rivendere un prodotto che lo Stato, aveva ritenuto succedaneo, come il vino (ma che ne sa lo Stato di ciò che uno vuole?). Tuttavia Giuliana, la pasticciera che inforna una a una le teglie con quei dolci poi accartocciati nell’involucro rosso fuoco, non s’è persa d’animo e ha iniziato ad attivare le proprie relazioni via internet, scoprendo che quei baci, magari conosciuti a Milano durante Golosaria, erano davvero irresistibili per qualcuno. E la cosa ha funzionato.



Quando a maggio, finalmente, sono andato a trovarla nel suo negozio, lei già sapeva che avevamo deciso di modificare Golosaria a Milano in una grande fiera totalmente on line e stava preparando il video con cui si accende il proprio stand. E ha subito aderito, senza esitazioni. E con lei altri 230 produttori di cose buone del Golosario che da mercoledì 28 ottobre fino al 20 dicembre, saranno su questa piattaforma in 3D che abbiamo costruito pezzo dopo pezzo con gli amici aretini di Advepa e l’architetto Paolo Beleù.



Un ripiego? Non l’ho mai pensato in quest’ottica, quanto piuttosto una sfida a comunicare a largo raggio, portando sulla nostra nave chi aveva un racconto da proporre. Ed è così che alcuni produttori mitici che magari alla fiera fisica non erano mai venuti, si sono iscritti, come Mancini che fa una pasta eccezionale nelle Marche da grani antichi, oppure Perbellini, che a Bovolone prepara l’Offella d’oro antenata del Pandoro, o ancora Palzola, quello del gorgonzola che promuovono i Legnanesi. L’elenco sarebbe lungo, ma già su www.golosaria.it è pubblicato con tutti i dettagli, compresi quelli per accreditarsi.

Poi ho incontrato quattro amici del vino: Gaia che conduce Santa Giustina, un’azienda vitivinicola in Val Tidone, Guido Alleva, avvocato che invece fa i vini nella sua azienda Santa Caterina a Grazzano Badoglio, Antonella Manuli coi suoi vini pazzeschi a Saturnia, della Fattoria la Maliosa e Tiziano Barrea della Tenuta Montemagno. Anche loro mi hanno detto che durante il lockdown avevano raggiunto dei clienti, con qualche migliaio di bottiglie vendute a testa e subito hanno accettato la navigazione in Golosaria, scegliendo di mettere i loro prodotti fra i circa 300 che si potranno acquistare nel temporany shop on line che dura fino al 2 novembre, creato con il partner Lorenzo Vinci. Con un clic si possono fare acquisti multipli e guai a perdersi il tonno e la bottarga di Efisio Salis a Sant’Antioco, le Trote di Altura in Val D’Aosta o i dolci di Di Ciaccio di Gaeta, che aprono la serie di una gamma specialissima, fino ai panettoni di Giotto.

Già, i primi sei giorni avranno anch’essi qualcosa di speciale perché ogni giorno ci saranno talk show, show cooking, degustazioni, premiazioni. Chi avrà la corona rossa della nostra guida IlGolosario ristoranti, unica su 3.300 locali citati? Lo sapremo solo lunedì 2 novembre, quando il mondo della ristorazione si collegherà per assistere alla proclamazione delle corone radiose e dei faccini radiosi. E i 100 migliori vini d’Italia? I Top hundred 2020, con le 21 cantine memorabili? Questi domenica, mentre le botteghe si collegheranno per sentire Mario Sala che spiegherà come si fidelizza un cliente secondo il mantra de “La Bottega della Felicità”. E poi Tessa Gelisio, Carlo Cracco, Iginio Massari, Benedetta Parodi, Mario Calabresi, Giacomo Poretti, Peppone, Antonella Clerici, Gerry Scotti, Davide Rampello, collegati tutti per un dialogo col sottoscritto. Ogni giorno due ricette su come mettere le mani in pasta con la farina Petra, che ha portato la rivoluzione nel mondo della pizza, ma anche le ricette quotidiane con il pesce della Liguria e tanto altro ancora.

Detto questo, cosa ho imparato da questa avventura di comunicazione? Che bisogna crederci, quando si sceglie una strada e bisogna farlo fino in fondo, senza tentennamenti. Tutte le energie sono dunque state spese per questo progetto, fino ai dettagli di disegnare gli avatar o di allestire i vari stand. A settembre abbiamo realizzato, in totale sicurezza, una Golosaria fra i castelli del Monferrato, in presenza, ed è stata una bella esperienza; per l’autunno, obtorto collo, abbiamo pensato invece a una cosa diversa, proprio per vivere coi vari produttori un esercizio di comunicazione, che ha già avuto eco in Giappone, negli States, a Londra, in Spagna. Abbiamo tradotto tutti i testi in lingua inglese, prodotto decine di post sui social, registrato spot che in qualche modo ci hanno divertito.

Il 28 ottobre, giorno in cui lo scorso anno chiudemmo Golosaria a Milano con 20 mila presenze, apriremo invece questa Fiera on line. Ma il 28 ottobre, per la cronaca, è anche il giorno di San Giuda il Taddeo, considerato il santo dei miracoli impossibili.