Un golpe contro Vladimir Putin è possibile? Qualcosa si sta muovendo sottotraccia in Russia stando a quanto rivelato a L’Aria che tira dallo scrittore Nicolai Lilin, ore dopo le rivelazioni fatte dall’attivista e dissidente russo Vladimir Osechkin a Controcorrente. “Ti riporto una specie di notizia. Questa notte ho sentito un mio caro amico, che svolge un lavoro nei servizi militari in Russia. Mi ha raccontato che nell’esercito, soprattutto nei ranghi alti, c’è un tumulto. Ci sono generali non contenti per come è stata gestita la campagna in Ucraina“, ha esordito Nicolai Lilin nel collegamento con il programma condotto da Myrta Merlino. Poi ha spiegato di aver saputo che “quattro generali sono stati arrestati perché sospettati di un tentativo di colpo di Stato“.
A riferirglielo una persona degna della sua fiducia: “Me lo ha detto un agente dei servizi russi, è serio e ho tutti i motivi per credergli. Se dissentono i generali è abbastanza grave“. Questo perché nel sistema autoritario quello che pensa la popolazione non conta, ma quando cominciano a dissentire i generali è grave secondo Nicolai Lilin. “Non sono generali d’ufficio, ma gente operativa“, ha precisato lo scrittore.
GOLPE CONTRO PUTIN? LE RIVELAZIONI DI OSECHKIN
L’attivista e dissidente russo Vladimir Osechkin invece a Controcorrente ieri ha spiegato di aver ricevuto “una lettera anonima da una gola profonda dei servizi segreti con un sacco di informazioni sulla guerra e sulle strategie dell’esercito e delle forze speciali russe“. Dunque, ci sono due varianti. La prima riguarda alcuni membri dei servizi segreti a Mosca, “che potrebbero fare un colpo di stato e arrestare molti degli oligarchi e dei generali che fanno parte della cerchia di Putin“. Gli oligarchi sono gli uomini più ricchi della Russia. “La guerra che ha ucciso migliaia di persone è una catastrofe anche per loro“. L’altra variante riguarda invece il rischio che questo colpo di stato venga fermato. “Le persone con la propaganda potrebbe aiutare Putin a salvare il regime“. Il problema è che dopo un golpe si apre una fase di destabilizzazione “che può essere molto più pericolosa del dittatore stesso“, motivo per il quale Vladimir Osechkin non si sbilancia su una preferenza.