Una “Gomorra in declinazione nordafricana”: così gli investigatori hanno descritto ciò che accadeva alle porte di Milano all’ex Snia, la fabbrica di Varedo trasformatasi in una piazza dello spaccio che faceva gola a tanti. Non è un caso che nel giro di un mese siano andati in scena 3 tentati omicidi, con quelli che i carabinieri definiscono “mirati assalti armati ad opera di una gang di spacciatori estromessa dalla remunerativa gestione della piazza”. Proprio i carabinieri del comando provinciale di Monza, in un blitz avvenuto con l’utilizzo delle “teste di cuoio” italiane, i militari del Sos, hanno arrestato e spedito in carcere undici persone. Come riportato da Milano Today, si tratta di dieci nordafricani e una donna italiana, accusate a vario titolo di traffico di droga, porto abusivo di arma fuoco, lesioni personali e tentato omicidio.
“GOMORRA AFRICANA” A MILANO: 11 ARRESTI
Su questa “Gomorra” in salsa africana, che vedeva gli spacciatori girare per strada armati e dare vita a sparatorie tra gang rivali, è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha “festeggiato” l’arresto ad opera dei carabinieri con un post su Instagram. Il leader della Lega ha scritto:””Gomorra africana” a Milano, 11 arresti. Grazie ai Carabinieri. Altro che “Salvini cattivo”, contro questi delinquenti che ci portano la guerra in casa serve tolleranza zero, senza pietà!”. Secondo gli inquirenti, l’ex Snia come piazza di spaccio garantiva vagonate di soldi a chi la gestiva, al punto da essere considerata la più importante della Brianza. Una situazione che è stata debellata grazie all’intervento delle forze dell’ordine, secondo cui l’area “risulta ora bonificata dalla presenza di spacciatori”.