GONZALO HIGUAIN SI RITIRA
Ad aprile 2021 la morte di mamma Nancy, cui era legatissimo; a ottobre le prime ipotesi di ritiro, poi smentite; oggi (sarebbe meglio dire ieri) l’annuncio ufficiale: Gonzalo Higuain si ritira dal calcio giocato. È una grande data: vero, il Pipita era lontano dai riflettori ormai da un paio d’anni (ha giocato con l’Inter Miami dal 2020), ma resta uno dei più grandi centravanti che il calcio europeo e mondiale abbia conosciuto. Ha detto addio tra le lacrime, anche se ormai il mondo del pallone non gli dava più chissà quanto. Parliamo di un attaccante che ha segnato 31 gol in 75 partite con l’Argentina; del recordman di reti per singolo campionato di Serie A (36 con il Napoli 2015-2016, poi agganciato da Immobile).
Di un signore da 125 gol nel nostro torneo con le maglie di Napoli, Juventus e Milan; di uno che nel Real Madrid, peraltro ancora in giovane età, di reti ne ha fatte 121. Higuain ha vinto 14 trofei, un po’ ovunque; forse il suo periodo migliore resta davvero quello di Napoli, ma è davvero complicato stabilirlo perché, per esempio, la sua prima stagione con la Juventus è stata devastante, nella seconda è calato ma ha comunque realizzato il gol scudetto, quel 3-2 a San Siro contro l’Inter che ha definitivamente affondato la sua ex squadra. Higuain è stato centravanti completo: forte fisicamente, talentuoso, con sensazionale fiuto della porta ma anche in grado di manovrare.
I LIMITI DI HIGUAIN
La sua carriera è stata fantastica, ma forse il vero difetto è stato quello di saper convivere poco con le sconfitte: il Milan, che lo aveva acquistato per sostituire Zlatan Ibrahimovic, se lo è goduto (si fa per dire) per sei mesi, dopo un grande avvio il Pipita ha sbagliato un rigore contro la Juventus – ancora una ex – e si è fatto espellere per nervosismo, da quel momento è forse iniziata la sua parabola discendente passata anche dal Chelsea, e trascorsa (lo ha detto nel corso dell’avventura negli States) anche dovendo combattere un’infelicità di fondo che certamente lo ha condizionato.
Poi ci sono i fallimenti, se vogliamo chiamarli così: a Napoli ricordano ancora quando in una sconfitta a Udine (ancora decisiva per uno scudetto) prese un rosso che gli costò tre giornate di squalifica, l’Argentina di lui ha in mente soprattutto il rigore sbagliato nella prima di due finali consecutive in Copa America (nella seconda mancò una ghiotta occasione) ma anche una finale Mondiale giocata non ai suoi standard. Higuain è stato anche questo, ma noi chiaramente lo ricordiamo come uno straordinario attaccante che ci ha allietato per parecchi anni, per nostra fortuna anche in Serie A.