Allenamento e motivazione: questi i capisaldi della carriera sportiva di Jury Chechi, che si sono rivelati fondamentali soprattutto nelle difficoltà. Lo ha rivelato ai microfoni di “Good Very Good”, il format di Davide Malaguti, Presidente e Fondatore di Golden Group, il primo gruppo indipendente di finanza agevolata in Italia.



L’atleta ha ripercorso le vittorie e le sconfitte del suo percorso agonistico, ma anche umano. La sua è una storia di allenamenti che duravano anni ma che, durante le competizioni, si misuravano in un meno di un minuto.

Giornate intere trascorse a perfezionare le proprie abilità tecniche, spinto dal desiderio di realizzare un sogno, vincere le Olimpiadi. Su questo Jury Chechi non ha mai avuto dubbi: conquistare una medaglia olimpica è stato per lui un obiettivo chiaro fin dai tempi della scuola quando, alle elementari, lo scrisse in un tema fantasticando su quello che gli sarebbe piaciuto fare da grande.



Come l’ex ginnasta ha tenuto a sottolineare, la tenacia da sola non basta. “Una volta capito il proprio sogno, bisogna individuare la strada da percorrere e questo comporta delle scelte”.

Nel corso della puntata pubblicata su goodverygood.it, Jury Chechi ha confessato di aver vissuto alcuni momenti particolarmente difficili in seguito a degli infortuni che hanno messo in pericolo i suoi sogni e la sua carriera, come la rottura del tendine d’Achille poco prima delle Olimpiadi di Barcellona del 1992. “La mia strategia per uscirne è stata accettare che le cose possono andare diversamente da come si programmano”, ha raccontato a Malaguti. “È necessario trasformare le criticità in opportunità: le cose non succedono a te ma per te. Più l’obiettivo è alto, più è normale che capitino degli incidenti di percorso: è in quel momento, però, che bisogna cambiare”.



La storia di Jury Chechi dimostra che è possibile superare gli ostacoli che si frappongono ai propri obiettivi. Una convinzione che l’atleta olimpionico ha raggiunto nel 2004, dopo un secondo incidente che lo aveva obbligato ad allontanarsi dalla ginnastica ma che non gli ha impedito di conquistare una medaglia di bronzo ai Giochi di Atene: “In quel momento ho capito che i limiti si possono superare. Prima, invece, pensavo che ci si limitasse a raggiungerli”. Una testimonianza esemplare, che aiuta a comprendere quanto la costanza e la determinazione abbiano giocato un ruolo cruciale per imboccare la strada del successo: “Non bisogna aspettare che la motivazione arrivi dall’esterno, devi essere capace di trovarla dentro di te”.