Un ex dipendente di Google, Linwei Ding ingegnere informatico 38enne di nazionalità cinese è stato accusato negli Stati Uniti, di aver sottratto alla compagnia circa 500 files riservati, contenenti informazioni sullo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. Come riporta il Wall Street Journal, il dipartimento della giustizia ha arrestato a Newark in California, per furto di segreti industriali ed altri tre capi di imputazione l’uomo, ritenendolo colpevole di aver venduto le informazioni rubate a due aziende con sede in Cina. Ora rischia una pena fino a 10 anni di reclusione per ogni imputazione e una multa di 250mila dollari.



Come ha dichiarato il ministro della giustizia, Marrick Garland: “L’imputato ha sottratto a Google segreti industriali relativi all’intelligenza artificiale mentre lavorava segretamente per due aziende con sede in Cina. Proteggeremo vigorosamente le tecnologie sensibili sviluppate in America“. Il direttore dell’Fbi ha poi aggiunto in una nota relativa alla vicenda: “Le accuse di oggi sono l’ultimo esempio di quanto gli affiliati di aziende con sede nella Repubblica popolare cinese siano disposti a spingersi per rubare l’innovazione americana“.



Ex dipendente Google arrestato per furto dati e passaggio di informazioni su AI ad aziende cinesi

L’ingegnere cinese Linwei Ding, conosciuto anche come Leon, è stato arrestato mercoledì scorso con l’accusa di spionaggio nei confronti di Google, società per la quale lavorava fin dal 2019. L’uomo aveva contribuito allo sviluppo del software che veniva usato nel data center, potendo successivamente avere l’accesso libero a tutti i dati e all’infrastruttura hardware e atutte le applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate da Google. Secondo le indagini nell’anno 2022 l’ex dipendente avrebbe copiato da più di 500 files, tutte le informazioni che successivamente avrebbe poi passato a due aziende cinesi.



L’anno successivo Ling aveva anche fondato una sua startup nel settore dell’AI con sede in Cina, attirando investitori vantandosi proprioper la sua esperienza diretta avuta con il colosso californiano. Ora Google si difende dalle accuse su una possibile troppa facilità di accesso, affermando con una nota pubblicata dal portavoce Jose Castaneda, che la società dispone di tutte le rigorose garanzie previste per la prevenzione dei furti di dati sensibili.