Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, non crede nella “compravendita di poltrone” ma nemmeno in nuove elezioni. Intervistato da Repubblica esprime il proprio punto di vista sulla crisi di governo, dicendosi sostenitore di un ampliamento della maggioranza attuale con un chiaro patto politico: “Non penso che l’allargamento della maggioranza possa passare per una campagna acquisti – dice Gori – se Conte pensasse di andare avanti così, con l’offerta di incarichi e poltrone per allargare il sostegno, mostrerebbe di non aver compreso la gravità del momento e cosa serve al Paese”.
“Le urne non sono ipotizzabili – ha proseguito il primo cittadino di Bergamo. abbiamo bisogno di un governo forte e autorevole; serve un allargamento della maggioranza, ma attraverso un chiaro ed esplicito patto politico e un programma di Legislatura. Serve un nuovo governo. Un Conte-ter che possa contare su una maggioranza ampia, europeista, simile a quella che regge la commissione Ue di Ursula von der Leyen”. Secondo l’esponente del Pd il nuovo Conte Ter dovrebbe essere composto dalle forze politiche che hanno dato già vita all’attuale esecutivo, “più quelle liberali e popolari presenti in Parlamento, da +Europa ad Azione a Forza Italia”, aggiungendo “Senza escludere Italia Viva”.
GORI: “RENZI? HA SBAGLIATO MA RESTA LEADER RIFORMISTA”
Giorgo Gori non si sente quindi di condannare Matteo Renzi, che “ha sbagliato nell’aprire la crisi, risultata incomprensibile”, ma che “resta il leader di una forza riformista. A lui va riconosciuto di avere contribuito a migliorare il Recovery plan e a superare la versione iniziale di governance; servono saggezza e visione. Bisogna sforzarsi di ricucire”. Uno sguardo anche al Pd, il suo partito, che secondo Gori “Può sbloccare la crisi convincendo il premier a chiudere la stagione del Conte bis per aprirne una nuova – dice – servono ago e filo, ma per confezionare un vestito nuovo. Chiedo al Pd una riflessione in più sulla legge elettorale. La nostra bandiera è sempre stato il maggioritario a doppio turno”.