“1 PERSONA SU 4 NASCERÀ IN AFRICA NEI PROSSIMI ANNI”: IL MONITO DI GOTTI TEDESCHI

Inverno demografico”; “crollo delle nascite”; “terremoto della natalità”: gli allarmi negli ultimi anni sono aumentati in Occidente, ma sono stati per troppo tempo inascoltati. Questo – ritiene Ettore Gotti Tedeschi oggi su “La Verità” – è uno degli errori più gravi compiuti dai Paesi occidentali negli ultimi 20-30 anni.



Per l’ex presidente dello IOR, il tema non è però abbastanza in cima alle urgenze dei vari Governi e per questo occorre guardare qualche dato sulla demografia mondiale per capire quale rotta stia prendendo la nostra civiltà: «Rimpiangeremo noi europei di non aver capito molte cose 20 anni fa concludendo il G8 per l’Africa, soprattutto con tante promesse ma poche mantenute», scrive Gotti Tedeschi nel suo editoriale, «Avremmo dovuto immaginare che l’Africa avrebbe potuto diventare in prospettiva il grande partner dell’Europa, dell’Italia stesso, avendo in più una certa esperienza. Non tanto coloniale, ma quanto grazie ai nostri santi missionari che hanno portato tanti valori in terra africana». Citando i dati del direttore di Africa Research Institute, Edward Paice, nell’ultimo saggio “Youth Quake”, il sacerdote ed economista riflette: «Nel 1914 l’Africa aveva circa il 6% della popolazione mondiale, oggi ha il 17%, nel 2050 avrà il 20-25%, ma le stime (prescindiamo, per ora, dal valore delle stime) indicano che nel 2100 avrà il 35-40% della popolazione mondiale».



ETTORE GOTTI TEDESCHI, L’EUROPA E IL FUTURO

Secondo la demografia, sarà l’Africa a prendere in mano le redini del mondo dopo l’Asia di questi ultimi anni: ancora Ettore Gotti Tedeschi, su “La Verità”, spiega come l’Occidente dovrà prima o poi accorgersi che i veri “pericoli” non arriveranno solo dall’Asia, bensì dal «terremoto demografico» in arrivo dalla vicina Africa.

«L’Asia, ora, è tornata a essere centrale grazie alla miopia dell’Occidente che da cinquant’anni considera la natalità un fattore negativo di civiltà e ha iniziato un ciclo economico consumistico, deindustrializzando e, appunto, consumando beni prodotti in gran parte a basso costo in Asia»; di contro però, allerta l’ex IOR, si rischia ora di fare il medesimo errore di sottovalutazione per il Continente Africano. «La crescita di popolazione africana relativizzerà il dominio asiatico e produrrà nuove sfide tra Occidente e Oriente, tra Nord e Sud», scrive ancora Gotti Tedeschi rilevando i nodi più urgenti per il prossimo sviluppo comune dell’umanità, dall’economia all’ambiente passando per politica e morale. «Dalla seconda metà del XXI secolo tutti gli equilibri o squilibri cui stiamo oggi assistendo, saranno cambiati. E l’Africa sarà al centro di questa storia», chiosa l’economista lanciando un appello alle forze occidentali: «Mi auguro che chi sa che la responsabilità di governo e di scelte strategiche non è solo a breve termine ma anche a lungo termine, ne tenga conto».