LA “NUOVA” GLOBALIZZAZIONE DOPO LA GUERRA: PARLA GOTTI TEDESCHI
Da tempo l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi sostiene che il cosiddetto “Ordine Mondiale” è destinato ad essere radicalmente “rimpiazzato” da un “Nuovo Ordine Mondiale”: prima la pandemia Covid e ora la guerra in Ucraina rischiano di accelerare notevolmente tale processo. Oggi su “Il Giornale” è lo stesso economista e banchiere a provare a “leggere” le conseguenze potenziali nei prossimi mesi al conflitto in corso tra Russia e Ucraina.
«Siamo solo agli inizi della “crisi” e non sappiamo se, quando e come finirà o si svilupperà. In sintesi, possiamo immaginare che l’impatto economico, al meglio, sarà un aggravamento dell’inflazione ed un impatto sulla crescita economica. Ciò che spiega l’ampiezza di questi effetti è la dipendenza energetica dell’ Ue e, soprattutto, dell’Italia dalla Russia per gas e petrolio», spiega Gotti Tedeschi a Francesco Boezi sul “Giornale”. Grano, gas, petrolio, export: le conseguenze saranno devastanti e vengono purtroppo anche da errori di calcolo del recente passato. Secondo l’ex Presidente della banca vaticana, negli ultimi 50 anni (di tentato Nuovo Ordine Mondiale progettato da Kissinger) «abbiano cambiato il mondo intero. Ma questo è fallito creando crisi economica in Occidente, squilibri geopolitici internazionali e creando un vuoto di leadership al momento incolmabile».
L’EX IOR GOTTI TEDESCHI: “LA PROFEZIA DIMENTICATA DI RATZINGER”
Tra i principali effetti di questo periodo “combo” tra pandemia e guerra in Ucraina, spiega Ettore Gotti Tedeschi, vi sarà il cambiamento definitivo del processo di globalizzazione: «Sarà inclusivo e sostenibile. In pratica includerà tutti nel processo consumistico facendo investimenti tecnologici per arrivare a produrre a bassissimi costi, anzi, a costi marginali per soddisfare chiunque, anche gratis. Sarà anche sostenibile, facendo investimenti di transizione energetica a beneficio del pianeta. Ma pare che i detentori delle materie prime petrolifere, gas, carbone, possano non esser totalmente d’accordo». In questo senso, un grande errore dell’Occidente sta nel non aver minimamente ascoltato la “profezia” lanciata da Papa Benedetto XVI e da San Giovanni Paolo II circa i rischi futuri – oggi attualissimi – della globalizzazione: «il santo Papa spiega che l’uomo di questo secolo ha investito molto in tecnica e scienza, ma poco in sapienza, e rischia pertanto di non avere la maturità e saggezza per evitare che gli strumenti possano sfuggirgli di mano», spiega ancora Gotti Tedeschi chiosando la sua intervista a “Il Giornale”. Citando poi Papa Ratzinger, l’economista conclude «se l’uomo suggestionato dalla cultura nichilista perde i valori di riferimento che devono giustificare le sue scelte, allora rischia che gli strumenti, invece di gestirli, gli sfuggano di mano. Come è avvenuto».