Consigliere diplomatico e sherpa di Jacques Chirac, poi ambasciatore a Tokyo, Londra, Berlino e Pechino, Maurice Gourdault-Montagne è un testimone privilegiato degli sconvolgimenti geopolitici, motivo per il quale L’Opinion lo ha intervistato per un’analisi sulla guerra in Ucraina, sulla Russia e l’Europa. “Stiamo passando da un mondo all’altro con la messa in discussione dell’ordine stabilito dai vincitori della Seconda guerra mondiale“. Secondo il diplomatico il ritorno dell’isolazionismo negli Stati Uniti e l’ascesa di Paesi emergenti stanno mettendo in crisi il sistema del multilateralismo. “La guerra in Ucraina è un acceleratore“. Quindi, prevede gli scenari futuri: “Stiamo giungendo alla fine di un ciclo di quarant’anni. Le forze anti-occidentali si stanno organizzando per sfidare l’ordine stabilito nel 1945“.



Maurice Gourdault-Montagne paragona questo cambiamento al passaggio tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento. “Il ritorno di una guerra di aggressione alle nostre porte destabilizza le fondamenta europee, che si basano sull’asse franco-tedesco“. Infatti, la Germania ha dato la sensazione di voler affermare la sua leadership in Europa a scapito di questo asse. Quindi, l’ex direttore di gabinetto di Matignon, consigliere diplomatico dell’Eliseo e segretario generale del Quai d’Orsay, sostiene che Macron debba stabilire un rapporto col cancelliere tedesco Olaf Scholz per evitare che la Germania, che peraltro deve reinventarsi, giochi da sola. Nel frattempo, la Francia si è indebolita con la crisi sanitaria, si sta deindustrializzando, allontanandosi dalla dipendenza energetica dalla Russia.



GLI ERRORI DELL’EUROPA SU RUSSIA E UCRAINA

Maurice Gourdault-Montagne non è convinto che l’Europa riuscirà a rilanciare una politica di difesa comune. “Con l’adesione di Svezia e Finlandia, 23 dei 27 Paesi dell’UE sono ora membri della NATO. Questi Paesi acquisteranno le loro armi dagli americani in nome dell’interoperabilità delle nostre forze armate, il che comprometterà ulteriormente la nostra autonomia strategica. Non siamo mai stati così dipendenti“. Per l’ex ambasciatore la Nato starebbe anche cercando di farci assumere “posizioni più assertive nei confronti della Cina“. Dunque, l’Europa è di fronte ad una sfida strategica, visto che per noi europei è un rivale sistemico. “I nostri interessi non convergono necessariamente con quelli degli Stati Uniti in termini di commercio e sviluppo industriale“. Ora c’è da pensare ad un’architettura di sicurezza, che per Maurice Gourdault-Montagne andrà “negoziata principalmente tra Mosca e Washington“. Ma bisognerà “rassicurare la Polonia e i Paesi baltici, che hanno ancora un vivido ricordo dell’occupazione sovietica“. Anche perché dopo la caduta del Muro di Berlino non ci siamo riusciti. “L’Occidente pensava che, avendo trionfato sulla Russia, alla fine sarebbe diventata una democrazia e che si sarebbe instaurata la pace. Non abbiamo prestato sufficiente attenzione alla sicurezza in Europa centrale e orientale e alla questione ucraina“. Dunque, l’Europa ha spinto per la ricostruzione economica del blocco orientale, invece la Russia restava una potenza imperiale e sovietica “per la quale la perdita dell’Ucraina rappresentava un fallimento e una minaccia, a torto o a ragione“.



“RUSSIA NON VA CANCELLATA DA CARTA GEOGRAFICA”

Maurice Gourdault-Montagne nell’intervista a L’Opinion ha ricordato che Jacques Chirac aveva provato a proporlo nel 2006 con una protezione incrociata Russia-Nato per l’Ucraina. “Mosca sembrava interessata, volendo mantenere la sua base marittima di Sebastopoli, affittata in Crimea, e quindi l’accesso ai mari caldi. Ma Washington non ne vuole sapere“. Dunque, sono Stati Uniti e Russia a dover discutere della futura architettura di sicurezza, anche se l’Occidente non sembra pronto a discutere col presidente russo Vladimir Putin. “Vogliono indebolire la Russia per incidere sull’alleanza con Pechino. Ciò non impedisce a Washington o a Parigi di pensare alla pace“. La svolta quando può arrivare? “Per il momento, qualsiasi discussione sembra prematura fino a quando non sarà stabilito l’equilibrio di potere sul terreno. Ma dovrà essere fatto tenendo presente che la Russia non può essere cancellata dalla carta geografica. E gli Stati Uniti sanno che il rischio di una rottura comporterebbe grandi pericoli, in particolare la diffusione di armi nucleari che potrebbero cadere nelle mani sbagliate“, ha spiegato l’ex ambasciatore. A proposito di alleanze, si è formato un blocco attorno alla Cina con la Russia che è diventata ingombrante. Mosca, infatti, fornisce materie prime a Pechino, ma non ha in cambio sostegno militare, mentre l’Iran è con il Cremlino da questo punto di vista. E poi c’è il blocco Usa-Europa. “Il resto del mondo, non allineato o meglio “multi-allineato” come dicono gli indiani, non vuole perdere il rapporto con l’Occidente, né vuole danneggiare la partnership economica con la Cina“. Ma quest’ultima sta traendo vantaggio da questa situazione perché ha un ruolo di guida “nella lotta contro l’extraterritorialità delle leggi statunitensi e quindi contro la supremazia del dollaro“. In questo contesto, l’Europa deve trovare il suo posto. “Dovrà uscire dal suo isolamento occidentale e adattarsi alla frattura del mondo“, ha concluso Maurice Gourdault-Montagne.