A rivelarlo è Il Giornale oggi in prima pagina, ma nella prossima Manovra di Bilancio potrebbero arrivate nuove “stangate” – con magari l’aiuto del Recovery Plan – contro il diesel in favore di benzina euro 6 e veicoli elettrici. A deciderlo un piano del Governo dopo l’invito dell’Europa? Una scelta ponderata del Premier Conte? Una visione ambientalista del Ministro Sergio Costa? Nulla di tutto questo, o almeno, non solo: come spiega Giovanni Sallusti, con 327 voti di persone consultate in un sondaggio apparso sul portale del Ministero dell’Ambiente si è “scelta” la linea anti-gasolio per il prossimo futuro. «Sondaggio che ha coinvolto lo 0,0005% degli italiani può decidere o comunque condizionare la politica fiscale del Paese», attacca il Giornale demolendo il sondaggio del Ministro Costa e lanciando appelli al Governo affinché si evitino di colpire ulteriormente i cittadini con nuove accise sul diesel. Il contrario di uno Stato liberale, con 327 voti che potrebbero definire il futuro “green” di un Paese con un’enorme problema di crisi economica acuita dall’emergenza Covid-19.
IL SONDAGGIO DELLA POLEMICA
«Se tra due settimane oltre che perdere le elezioni regionali questi perdessero anche il referendum sulla stupida riduzione dei parlamentari, ecco che si aprirebbero nuovi scenari. E il prezzo del diesel, sono certo, non aumenterebbe», chiosa Giovanni Sallusti al termine dell’articolo di denuncia sul “sondaggio” del Ministero. Del resto già dallo scorso luglio il Ministro Costa annunciava la presa di posizione del Governo contro i Sad (Sussidi Ambientalmente Dannosi): «Comincia oggi il percorso per abbandonare finalmente i sussidi ambientalmente dannosi e poter cominciare la stagione dei sussidi ambientalmente favorevoli nello spirito di quella transizione ecologica che era già necessaria ma che ora è ancora più urgente per costruire il New Green Deal dopo l’emergenza Covid. Si tratta di una grande occasione di partecipazione perché chiunque potrà contribuire alle consultazioni, che si chiuderanno a fine agosto, in modo da trasformare le proposte in articoli da inserire nella prossima legge di bilancio», spiegava il Ministro lanciando il sondaggio pubblico. Ebbene, con 327 voti che intendono eliminare gli “sconti” sul diesel, ora il Governo potrebbe essere “legittimato” a contrastare ancor di più il già “vituperato” a livello europeo diesel-gasolio. Detta in parole semplici, invece che incentivare una motorizzazione più green abbassando il costo della benzina o del Gpl, si sceglierebbe di aumentare le tasse (già alte) sul diesel.