Il Covid non è finito. Dopo tre anni, con ormai pochissimi casi, neppure più segnalati, secondo alcuni esperti bisognerebbe tenere ancora alta la soglia dell’attenzione. Tra questi c’è Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che non ha recepito con piacere le nuove disposizioni del Governo che ha cancellato anche l’autosorveglianza per i contatti stretti di persone positive, con l’obbligo di indossare le mascherine FFP2, al chiuso o in caso di assembramenti. “Non è finito nulla, forse solo nelle speranze di qualcuno ma non nelle certezze”, ha affermato l’esperto.



Secondo il medico, la scelta del Governo di mettere fine all’isolamento per i positivi al Covid “è solo un atto politico e non ha nessuna base scientifica”. Secondo Galli, “È abbastanza discutibile che si decida di scaricare sugli ospedali determinate responsabilità il potere di isolare i positivi sarà deciso dalle direzioni sanitarie. Certi provvedimenti fanno scalpore ma dal punto di vista delle realtà dei fatti la situazione è, e sarà, diversa. Non sappiamo cosa potrà accadere in autunno, se una anziana contrae la malattia in corsia e muore di chi sarà la responsabilità?”.



Stop alle misure Covid da parte del Governo: i rischi

A commentare l’ultima decisione del Governo è stato anche Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento. Secondo il medico, come spiega Repubblica, “lo stop all’isolamento per legge è un prendere atto di quello che già succede” ma potrebbe portare a “sottovalutare, ancora di più, il rischio per questa malattia, come se non esistesse più”. Per questo motivo, a detta del professore, sarebbe necessaria “una campagna di informazione che sottolinei il fatto che questa malattia ancora esiste, che possiamo infettarci in tutti i momenti dell’anno”.



Claudio Maria Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ha commentato invece il provvedimento del governo spiegando che dovrebbe essere accompagnato da una campagna di vaccinazione contro il Covid, a partire da settembre. “Almeno una volta l’anno, in autunno tutti gli ‘over65’, le persone fragili e a rischio, come i pazienti immunodepressi, e gli operatori sanitari dai 50 anni in su dovranno fare il vaccino monovalente che coprirà la variante Omicron Xbb di Sars-Cov-2”, ha aggiunto Mastroianni.

Le parole del ministro

Sul tema è intervenuto anche il ministro della Salute Orazio Schillaci, ospite del Tg1: “Questo è l’ultimo provvedimento legato alle misure di contenimento del Covid. I dati rassicuranti di questo ultimo periodo ci hanno indotto ad eliminare l’obbligo di isolamento per le persone positive al Covid 19 che diventa come tutte le altre malattie infettive, come l’influenza”, ha spiegato. Il ministro ha aggiunto: “Credo che gli italiani capiscano bene a che cosa ci siamo riferiti, non più obblighi ma il senso di responsabilità. Quindi anche questa fase verrà vissuta serenamente e ovviamente è chiaro che, come accade per le malattie infettive, ad esempio l’influenza, in caso di positività soprattutto se ci sono sintomatologie è il buon senso che deve invitarci a non andare vicino alle persone fragili e anziane. Ma sono certo che come hanno sempre fatto gli italiani risponderanno bene anche a questa nuova fase”.