Il vertice tra le delegazioni di Pd e M5s con il premier incaricato Giuseppe Conte a Palazzo Chigi è durato tre ore. Un incontro seguito alla visita a sorpresa che il Presidente del Consiglio ha fatto questa mattina al Quirinale, per un confronto di circa un’ora e mezza con Sergio Mattarella, desideroso di risposte importanti sullo stato del dialogo tra le due forze che dovrebbero dare vita al governo giallorosso. Al termine dell’incontro, come riportato da “La Repubblica”, per i dem sono stati Graziano Delrio e Andrea Marcucci a fornire delle indicazioni. L’ex ministro alle Infrastrutture ha dichiarato:”Sono stati fatti dei passi avanti”. Meno ottimista l’impressione ricavata dal capogruppo dei senatori Pd, secondo cui “c’è bisogno di un chiarimento da qui a breve. Abbiamo avuto rassicurazioni sui contenuti”. Per i grillini il presidente dei senatori, Stefano Patuanelli, dice: “La ricognizione con Conte è andata bene. Ci sarà un nuovo incontro con il Pd nelle prossime ore”. (agg. di Dario D’Angelo)
GOVERNO, CONTE SALE AL COLLE
Strada in salita per Giuseppe Conte nella formazione del governo Pd-M5s, dove lo scoglio più difficile da superare sembra essere quello rappresentato da Luigi Di Maio, il capo politico pentastellato che ieri ha di fatto lanciato un nuovo ultimatum ai dem al termine delle consultazioni con il premier incaricato. Questa mattina, a sorpresa, è stato lo stesso Conte a recarsi al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale ha illustrato con ogni probabilità le difficoltà emerse nell’interlocuzione tra le due forze chiamate a dare vita ad un nuovo esecutivo. Un dialogo, come riportato da “La Repubblica”, chiesto e ottenuto da Palazzo Chigi nella serata di ieri, che si è prolungato per oltre un’ora e mezza. Conte è comunque deciso ad andare avanti nel suo tentativo e sta ora incontrando le delegazioni di Cinquestelle e Pd a Palazzo Chigi. (agg. di Dario D’Angelo)
CRISI GOVERNO, MARONI: “SALVINI? AVREI SCELTO ALTRA STRADA”
Slitta l’incontro fra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico a Palazzo Chigi. Si sarebbe dovuto tenere alle ore 9:30 di stamane ma è stato posticipato a mezzogiorno. Nel frattempo è uscito allo scoperto lo storico leghista Roberto Maroni, ex governatore della regione Lombardia, che in un’intervista concessa stamane a La Stampa ha parlato così della mossa di Matteo Salvini di far saltare il banco: “Salvini non ne aveva sbagliata una – dice – aprendo la crisi ha fatto una mossa che reputava giusta, certo un po’ azzardata visto che non decide lui se sciogliere le Camere. Ma evidentemente aveva avuto garanzie, voci dicono che avesse sentito Zingaretti e forse anche Renzi e volessero andare al voto: il suo errore è stato fidarsi”. Maroni non nasconde che avrebbe gestito in maniera differente la crisi, con un rimpasto di governo più favorevole al programma leghista: “Avrei scelto un’altra strada. Dopo le Europee e il voto sulla Tav avrei chiesto un Conte bis con la stessa maggioranza ma con la Lega alle Infrastrutture, e magari anche al ministero dell’Economia, nominando Tria commissario Ue”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GOVERNO CONTE, STRAPPO DI MAIO: M5S VS PD
Una nuova giornata di incontri per cercare di capire se il governo Conte, composto da una maggioranza formata dal Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, prenderà o meno il via. Sembrava tutto fatto, ma alcune richieste dei pentastellati, ritenute dagli stessi imprescindibili, hanno fatto andare su tutte le furie gli esponenti Dem. Nel pomeriggio di ieri, quindi, riunione “d’emergenza” a Palazzo Chigi, con il presidente del consiglio Giuseppe Conte che ha accolto Andrea Orlando e Dario Franceschini per il Partito Democratico, e i capigruppo M5s, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. Al termine del vis-a-vis, il Pd ha emesso una nota in cui ha spiegato: “L’incontro è servito a porre l’esigenza di un chiarimento sulle dichiarazioni di Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni, come precondizione per proseguire nel percorso avviato negli scorsi giorni”.
GOVERNO CONTE, MS5 VS PD: STRAPPO DI MAIO E IRA DEM
Ma il caso è tutt’altro che chiuso e lo si capisce dal nuovo incontro che si terrà stamane, a partire dalle ore 9:30, sempre a Palazzo Chigi, riunione che diventa a questo punto decisiva per il futuro del governo giallo-rosso e del paese. Possibile che l’inedito esecutivo sia già scoppiato prima di nascere? Difficile dirlo fatto sta che il Movimento 5 Stelle si sente in posizione di forza rispetto al Pd, alla luce anche dei dati elettorali. Inoltre, il gruppo di Grillo considera Giuseppe Conte come superpartes (non essendo iscritto ad alcun partito), di conseguenza pretende che la poltrona del vice premier rimanga saldamente nelle mani del loro leader, Luigi Di Maio. Ci sono poi alcuni punti del programma su cui il M5s non transige, come ad esempio il tema dell’immigrazione e quello del taglio dei parlamentari. Insomma, un vertice che come sottolinea Repubblica, si preannuncia infuocato: non ci resta che attendere il suo inizio per capire quali saranno le sorti del paese.