Si sono concluse nella giornata di ieri le Elezioni nel Regno Unito che hanno portato alla – ampiamente prevista – vittoria dei Laburisti guidati da Keir Starmer che nelle ultime ore ha provveduto a formalizzare tutti i nomi che comporranno la sua squadra di governo: sorprende – ma a breve vedremo tutto l’elenco completo – la presenza di due donne ai vertici governativi; così come non manca neppure un ministro degli Esteri che si è dimostrato più volte a favore di un riavvicinamento all’Unione Europea e (soprattutto) agli antipodi di quel Donald Trump che a novembre potrebbe trionfare negli USA. Prima di arrivare al nuovo governo del Regno Unito presieduto per i prossimi anni – sperando non faccia una fine simile a Liz Truss che si è dimessa dopo poco più di un mese dalle elezioni – da Keir Starmer vale la pena anche recuperare gli strabilianti risultati delle Elezioni di ieri.
Quello portato a casa dai Laburisti è (a dir poco) un vero e proprio successo, con il risultato migliore ottenuto nell’intera storia britannica e un flop marcatissimo per i Conservatori dell’ex premier Rishi Sunak: con un’affluenza di poco meno del 60%, Keir Starmer è riuscito a portarsi a casa il 33,8% dei voti e la maggioranza assoluta nel governo del Regno Unito; mentre i Conservatori – con il risultato peggiore nella storia del partito – si sono fermati al 23,7% e i Liberal Democratici (capitanati da Ed Davey) hanno superato di poco il 12% delle preferenze.
I nomi di tutti i ministri che compongono il nuovo governo del Regno Unito: chi affiancherà Keir Starmer
La promessa di Keir Starmer – espressa subito dopo la nomina da parte di Re Carlo III e il successo nelle elezioni del Regno Unito – è quella di “ricostruire” il paese “mattone dopo mattone”, affidandosi ad una squadra di governo di prim’ordine. Partendo proprio dal Primo Ministro: per lui non si tratta della prima esperienza governativa perché già nove anni fa riuscì ad entrare in Parlamento; mentre negli ultimi quattro anni si è dedicato a rinnovare il centro-sinistra dopo la parentesi radicalista di Corbyn e sembra aver colpito l’elettorato soprattutto per il fatto di essere un ‘uomo comune’. Ad affiancare Keir Starmer nella seconda poltrona più importante del governo del Regno Unito – quella del vice Primo ministro – troviamo la prima donna dalla storia inglese: Angela Rayner, ex sindacalista, tra i vertici dei Laburisti dal 2020 e ferma sostenitrice del piano abitativo a favore dei cittadini delle classi meno abbienti.
Come vi anticipavamo anche poche righe fa, tra i vertici governativi le donne sono due e la seconda la troviamo sulla poltrona dello Scacchiere – ovvero il ministero delle Finanze -: si tratta di Rachel Reeves, per anni tra gli economisti della prestigiosa Banca d’Inghilterra, si batterà per evitare sperperi nelle finanze pubbliche e favorire la crescita delle imprese britanniche; mentre la prima volta che è entrata nel governo del Regno Unito – ovviamente senza Keir Starmer – fu sotto l’ex Primo ministro Tony Blair. Proseguiamo nel lungo elenco con uno dei nomi più controversi, ovvero l’avvocato David Lammy che è stato scelto per il ministro degli Affari Esteri: i detrattori criticano la sua posizione eccessivamente vicina all’Europa (con la promessa che avviare un percorso diplomatico di riavvicinamento non meglio precisato) e anche la volta in cui definì – ritrattando poco dopo con la scusa del fraintendimento – Donald Trump “un sociopatico con simpatie neonaziste“.
Un ruolo centrale nel nuovo governo del Regno Unito di Keir Starmer sarà assunto anche da John Healey, scelto per la Difesa e che ha già promesso di aumentare le spese militari fino al 2,5% del Pil per perseguire l’obiettivo fissato dalla Nato contro le tensioni con la Russia; mentre agli Interni si è affermato il nome di Yvette Cooper – già ministro ombra del 2021 – e fermamente contraria al piano di Sunak di deportazione dei migranti nel lontano Ruanda. Il compito di ripristinare il sistema sanitario pubblico al collasso spetterà a Wes Streeting che si è già dichiarato pronto a correre – in futuro – anche per la poltrona del Primo Ministro; e completano la squadra del nuovo governo di Keir Starmer il suo consigliere personale Pat McFadden (anche lui europeista e vicino ad Israele); Shabana Mahmood per il dicastero della Giustizia; Bridget Philipson e Ed Miliband – rispettivamente – per l’Istruzione e la Sicurezza energetica; poi ancora Jonathan Reynolds (Commercio); Liz Kendall (Lavoro); Lisa Nandy alla Cultura; Louise Haigh e Peter Kyle che entreranno come ministri dei Trasporti e della Scienza ed – infine – Angela Smith per il ruolo di Leader della Camera dei Lord.