In una cerimonia durata poco più di mezz’ora a Palazzo Chigi questa mattina, hanno prestato giuramento i nuovi 42 Sottosegretari del Governo Conte-bis che si aggiungono a Ministri e Viceministri per completare definitivamente la squadra di Governo Pd-M5s-LeU varato ad inizio settembre. 21 del M5s, 18 del Pd, 2 di LeU e 1 del Maie hanno prestato giuramento sulla Costituzione e firmato l’impegno del nuovo incarico a servizio dei singoli Ministeri cui sono stati destinati. Ad orchestrare la cerimonia ci hanno pensato oltre al Premier Conte anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e il Segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa: «L’occasione di poter servire il nostro Paese non capita tutti i giorni. Dovremo fare il massimo per cercare di offrire risposte alle urgenze, alle attese, ai bisogni che vengono dalla nostra comunità nazionale. Lo faremo con grande orgoglio, consapevoli che rappresentiamo un grande Paese. E quindi lo faremo con la massima determinazione», ha spiegato il Premier all’inizio della cerimonia.
CONTE AI SOTTOSEGRETARI “DISCIPLINA E PASSIONE”
Nei giorni di profonde tensioni interne ad uno dei partiti di maggioranza – il Pd sconvolto dalla possibile scissione dei renziani verso un nuovo partito da annunciare alla prossima Leopolda – il Governo ha litigato e non poco sulla composizione dei Sottosegretari con il caro vecchio “manuale Cencelli” entrato di nuovo in azione per dirimere una delicata distribuzione degli incarichi a meno di due settimane dal giuramento del Governo Conte. «Abbiamo una grande responsabilità, siamo qui per un ufficio pubblico, dobbiamo farlo con disciplina e onore come ci impone e prescrive la Costituzione. Al di là della forma costituzionale, che sarà la nostra stella polare, noi ci metteremo tanto cuore, tanta passione e tanto impegno», ha sottolineato ancora Conte davanti ai 42 nuovi Sottosegretari, non prima di aggiungere «con la massima attenzione il rapporto con le forze politiche che sono rappresentate in Parlamento. Non dimenticate mai che noi abbiamo l’obiettivo di realizzare un’azione di governo ma dobbiamo farlo nel dialogo con le forze in Parlamento». L’invito del Presidente del Consiglio, chiamato a dirigere “il traffico” tra le varie anime di questo Governo, è schietto: «tendere sempre l’orecchio alla comunità, alle persone, alla gente che incontriamo quotidianamente. Quindi – ha concluso Giuseppe Conte – in Commissione e in tutte le occasioni cerchiamo sempre di mantenere un filo diretto, perché in questo sarete determinanti per la massima efficacia dell’azione di governo anche nella dialettica parlamentare».