IL “CASO” SCUDO PENALE PER GLI AGENTI: LE POLEMICHE E LA RISPOSTA DEL GOVERNO
Il nuovo caso politico del momento, il presunto “scudo penale” per le forze dell’ordine, è in realtà un non problema secondo la stessa maggioranza di Governo: dopo che le polemiche sono esplose per la possibilità di inserire all’interno del Ddl Sicurezza (in discussione ora alla Camera dei Deputati) uno “scudo” di difesa penale per gli agenti indagati per operazioni sul lavoro, è il Centrodestra a replicare con fonti dirette del Governo all’ANSA. «Non ci sarà nessuno scudo penale», semmai allo studio – dicono ancora da Palazzo Chigi – vi è una norma che possa preservare casi limite simili come quello del carabiniere Luciano Masini.
Su proposta della Premier Meloni l’agente è stato insignito della medaglia d’onore dopo che nella notte di Capodanno in provincia di Rimini ha ucciso un cittadino straniero che aveva appena accoltellato 4 persone e si prestava ad aggredirne altri: ebbene, il “lodo Masini” prevede un meccanismo di difesa penale, non iscrivendo automaticamente l’agente coinvolto nel registro degli indagati. Non significa dunque la depenalizzazione tout court, ma un ragionamento caso per caso dei giudizi che dovranno verificare quanto avvenuto prima di indagare “automaticamente” gli agenti. La polemica sullo scudo penale si iscrive nella lunga scia di tensione generata dagli scontri di Bologna, Roma e Milano, con i gruppi “pro-Ramy Elgaml” che hanno messo a ferro e fuoco diverse aree delle città, attaccando le forze dell’ordine anche con bombe carta.
Proprio vedendo quanto avvenuto in piazza, il Governo con il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva richiesto una maggiore difesa e tutela per gli agenti di Polizia e Carabinieri che ogni giorno per salari non altissimi rischiano letteralmente la vita mentre fungono da avamposto di sicurezza sulle strade: secondo le fonti del Governo Meloni sempre all’ANSA, non vi sarebbe dunque alcuno scudo penale ipotizzato bensì un ragionamento (complesso) sul non iscrivere direttamente nel registro degli indagati gli eventuali agenti coinvolti nell’uso dell’arma di ordinanza in servizio. Pd e M5s hanno subito attaccato l’esecutivo di Centrodestra, gridando allo “Stato di polizia” che la maggioranza vorrebbe imporre per impedire il dissenso. Era già stato il sottosegretario agli Interni, il leghista Nicola Molteni, a spiegare che l’intento del Governo non è affatto quello di impedire le manifestazioni (tra l’altro con numeri record nel 2024, ndr) o il diritto sacrosanto di contestare, ma è frenare le violenze e le devastazioni: quelle non sono accettabili, tanto per il servizio pubblico dei cittadini, quanto per l’incolumità delle forze dell’ordine.
IL CAPOGRUPPO LEGA MOLINARI SPINGE SUL DDL SICUREZZA: “APPROVARLO SUBITO COSÌ COME È. SU SCUDO PENALE…”
Secondo quanto poi aggiunto dal capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, la priorità deve essere l’approvazione del Ddl Sicurezza dove già alcuni elementi di difesa e tutela per le forze dell’ordine sono previsti: di scudo penale o simili, si può sempre fare a tempo con nuovi decreti. Intervistato dal “Corriere della Sera” dopo le prime dichiarazioni rese a Montecitorio, è lo stesso Molinari a spiegare meglio cosa è possibile fare di concreto in aiuto alle forze di polizia davanti a casi come la morte di Ramy, l’omicidio di Rimini o ancora i cortei violenti contro gli agenti.
«Il disegno di legge Sicurezza deve essere approvato così come è»: diversamente da quanto sostenuto dal Centrosinistra che denuncia una frettolosità del Governo nell’approvare in Parlamento il ddl, Molinari ricorda che tale dispositivo di legge è stato licenziato più di un anno fa in CdM (era il novembre 2023) e già diverse modifiche sono state apportate nelle varie letture nei due rami del Parlamento. Le critiche “ufficiose” presentate dal Colle su alcuni elementi del Ddl, come la detenzione di donne madri o la restrizione di vendita sim agli immigrati, meritano di essere affrontate ma non bisogna “usare” il tema dello scudo penale per allungare ulteriormente i tempi.
Secondo il capogruppo della Lega, se il governo vuole migliorare la norma può comunque sempre «farlo con un decreto»: non solo, è lo stesso Molinari ad aver presentato negli scorsi giorni un ddl ad hoc sul patrocinio gratuito per gli incidenti sul lavoro delle forze dell’ordine, che andrà collegato successivamente al Ddl Sicurezza. La tutela offerta prevede una difesa gratuita dell’agente in maniera indipendente dal reddito, aiutando da vicino i casi-limite che vedono coinvolti membri delle forze dell’ordine, la maggior parte dei casi senza alcuna responsabilità dolosa. Secondo quanto spiegato dal Ministro dell’Interno Piantedosi, serve con urgenza che si possano aggiungere tutele alle forze dell’ordine, chiedendo che il Parlamento possa al più presto arrivare all’approvazione dell’attuale Ddl Sicurezza e di eventuali nuove norme in futuro.