Il Governo M5s Pd ha deciso di impugnare la legge sui migranti del Friuli Venezia-Giulia, Lega su tutte le furie. Il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini ha affermato nel corso di un’intervista ai microfoni di Sky Tg 24 che «la Regione farà ricorso», notizia confermata anche dal presidente Massimiliano Fedriga: «Evidentemente hanno voluto dare subito un segnale politico, con un nuovo indirizzo palesemente pro-immigrazione, su norme assolutamente legittime che difenderemo in Corte Costituzionale dopo l’impugnativa del Governo perché riteniamo che siano di buon senso e di tutela», le sue parole ai microfoni de L’aria che tira. L’ex capogruppo leghista ha aggiunto: «Anche col precedente Governo ho avuto delle interlocuzioni, con il Consiglio dei ministri che ha deciso cosa fare. Problemi tecnici? Se avessimo detto di abrogare la norma per dei problemi, non sarebbe stata impugnata», come già accaduto su una legge sulla caccia. «Invito il ministro (Boccia, ndr) a informarsi di più con i suoi uffici perchè evidentemente deve ancora capire come funziona il rapporto tra Stato e Regione», ha concluso Fedriga. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LEGGE MIGRANTI DEL FRIULI, STOP DEL GOVERNO
Arriva anche la reazione dell’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini, in merito alla decisione del neo-governo di impugnare, in occasione del primo consiglio dei ministri, una legge del Friuli Venezia Giulia perché ritenuta discriminatoria nei confronti dei migranti. Ovviamente sdegnato il leader del Carroccio, che difende così l’operato del governatore leghista Fedriga: “Bell’esordio, rispettoso dell’autonomia delle popolazioni, dei governatori, dei territori, degli italiani per il governo Pd-M5s e Leu. E anche Leu perché non dimenticatevi di Fratoianni e Boldrini”. Nella serata di ieri è poi intervenuto anche il neo ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, che ha “giustificato” così, a Rai News 24, la scelta del nuovo governo: “Si tratta di un’attività ordinaria, corrente e oserei dire anche banale, c’era una legge regionale che violava una serie di norme, la Regione Friuli solo ieri sera ha scritto che avrebbe scelto di adeguarsi, ci auguriamo che lo faccia. I termini per impugnare la legge scadevano domani e il Consiglio dei ministri aveva già deciso di impugnarla. Se il Friuli Venezia Giulia si adeguerà si potrà pensare anche di ritirare il provvedimento”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GOVERNO IMPUGNA LEGGI MIGRANTI FRIULI
Il primo atto politico del Governo Conte-bis, avanzato durante il Consiglio dei Ministri avvenuto stamani dopo il giuramento dei nuovi Ministri Pd-M5s-LeU, è diretto “contro” la Lega: dopo la nomina di Paolo Gentiloni a Commissario Ue per l’Italia, il CdM ha di fatto impugnato la legge sui migranti del Friuli Venezia Giulia (governato dal leghista Massimiliano Fedriga) su proposta del Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia (Pd, corrente di sinistra). La legge secondo il Governo va «oltre le competenze della Regione» e contiene norme «discriminatorie nei confronti dei migranti»: nel comunicato disposto dal Consiglio dei Ministri, il primo dell’era Conte-bis, esplicita «Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale, in quanto numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione e talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie». Sono gli articoli 22 e 54 comma c della legge regionale del Friuli ad essere messo sotto accusa: nel primo si tratta lo spostamento di fondi sui rimpatri coatti degli immigrati colpiti da provvedimento di espulsione. Nel secondo invece, spiega Repubblica, «destinare gli incentivi occupazionali esclusivamente a chi assume persone residenti da almeno cinque anni nella Regione». Secondo il Governo tanto il primo quanto il secondo articolo sono a rischio discriminazione non solo per i migranti ma anche «per gli stessi italiani provenienti da altre Regioni».
GOVERNO PD-M5S CONTRO LA LEGA SULLA LEGGE IN FRIULI
È durissima la presa di posizione del Governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga: «È una vergogna assoluta», ha attaccato il Presidente di Regione davanti alla legge impugnata dal Governo Conte-bis nel primo vero provvedimento politico dell’intero esecutivo. «Il Movimento 5 Stelle e il Pd hanno già partorito il governo dell’immigrazione selvaggia. Questo è un segnale molto chiaro: un attacco alle autonomie. Difenderemo le nostre norme davanti alla Corte Costituzionale», conclude Fedriga a cui immediata arriva la replica dell’ex Presidente del Friuli, la dem Deborah Serracchiani «Fedriga telefoni al suo ex vicepremier in vacanza in Trentino (Salvini, ndr) e gli chieda com’era stata fatta dal suo governo l’istruttoria che ha portato oggi all’impugnazione della legge regionale. Dovrebbe sapere che questi non sono atti che si costruiscono in un solo giorno». Il Pd fa riferimento a quanto già era stato messo nero su bianco dal Mise guidato da Luigi Di Maio nel primo Governo Conte: intanto intervenendo dalla Puglia arriva anche la prima dichiarazione in merito del “diretto interessato”, Francesco Boccia «una legge regionale che viola diverse norme, ma il Friuli solo ieri sera si è promessa di modificare tali norme. Peccato che la scadenza della legge era domani e così il Governo ha deciso di impugnare tale norma per evitare il peggio», spiega il Ministro degli Affari Regionali intervenendo ai microfoni di Rai News24 al Digithon di Bisceglie.