Continua lo scontro a distanza al Governo tra Lega e M5s, la riforma della Giustizia fa riecheggiare nuovamente la crisi. Fumata ieri nel Consiglio dei ministri di ieri, con Salvini e Di Maio che non sono riusciti a raggiungere un’intesa. E nelle ultime ore il Carroccio è tornato alla carica, parlando di una riforma «vuota e inutile», ribadendo che «i cittadini non possono essere ostaggi di processi infiniti». Bocciatura netta per il testo proposto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, che ha risposto per le rime attraverso una diretta Facebook: «Separazione delle carriere dei magistrati e riforma delle intercettazioni sono i punti forti della politica sulla giustizia di Silvio Berlusconi: io sono aperto a tutte le proposte della Lega, ma il Carroccio non sta governando con Berlusconi». Altissima tensione, attesi nuovi aggiornamenti nel corso delle prossime ore… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GIUSTIZIA, LEGA: “NO A RIFORME DI FACCIATA”

La riforma della Giustizia divide il Governo: dopo un Consiglio dei ministri fiume, Lega e Movimento 5 Stelle sono giunti al via libera al provvedimento “salvo intese”, nessun accordo definitivo. Come riportano i colleghi di Rai News, il nodo principale è rappresentato dal processo penale «manca l’accordo», ha spiegato il ministro pentastellato Alfonso Bonafede – mentre è arrivata la fumata bianca su giustizia civile e riforma del Csm. Il guardasigilli è stato protagonista di un acceso confronto con Giulia Bongiorno, ministro della PA, con il Carroccio che ha tenuto a precisare che «sono necessarie garanzie per gli italiani». Fonti Lega riferiscono che servono manager nei tribunali «che garantiscano il rispetto dei tempi, servono nuove regole sulle intercettazioni, la separazione delle carriere», riporta Quotidiano. No a riforme di facciata: questo il monito del partito di Matteo Salvini, rottura tra le due forze di maggioranza… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GOVERNO, RIPRESO CDM SU RIFORMA GIUSTIZIA

È ripreso il Consiglio dei Ministri sulla Riforma della Giustizia e sull’Autonomia dopo che per qualche ora si era stoppato tutto per permettere i diversi tavoli politici che provassero laddove la mini-riunione Conte-Salvini-Di Maio non era riuscita, ovvero il trovare una quadra per poter far proseguire entrambe le istanze di Lega e M5s. Al netto delle fonti di Governo che minimizzano le spaccature, la maggioranza è tutt’altro che allineata sulle riforme che dovrebbero rivoluzionare la giustizia e il rapporto Stato-Regioni: Salvini spinge perché si trovi «più coraggio per i Sì», Di Maio gli fa il “verso” e parla di «troppi no dalla Lega sulla Giustizia» e lo stallo sembra sempre più probabile. «Basta indagati a vita, chi sbaglia paga e subito. Basta aspettare anni prima di essere risarciti. Basta con le spartizioni di potere al Csm. Mi auguro nessuno pensi di bloccarla, sarebbe un grave danno al Paese», aveva poi rilanciato ancora Di Maio, prima che giungesse durante il CdM la “bomba” della seconda indagine a carico di Armando Siri, senatore “cacciato” dal Governo dopo il caso Eolico. La crisi non c’è ma potrebbe non essere così lontano..



SOSPESO CDM: ORA TAVOLI POLITICI

La crisi di Governo ancora non c’è, ma le distanze tra Lega e M5s su Riforma Giustizia e Autonomia sono tutt’altro che minime: la riunione del Consiglio dei Ministri è iniziata a durata solo 5 minuti dopo di che è stata sospesa “a tempo indeterminato”, il che significa che entro la giornata dovrebbero rientrare in CdM tutti i ministri per portare avanti e possibilmente concludere questo lungo braccio di ferro giustizia e Autonomia (specie la seconda, ndr). C’era la necessità di impugnare alcune leggi regionali con urgenza ed è dunque stata deliberata l’impugnativa per dare mandato all’avvocatura dello Stato, spiega l’Ansa: dopo tale decisioni, la riunione è stata sospesa perché mancano ancora dei dettagli tecnici che non permettono di arrivare ad una completa discussione sui temi scottanti della riforma Bonafede e sull’Autonomia differenziata. Secondo quanto riportato da fonti della Lega all’Adnkronos, «Il Cdm riprenderà nel pomeriggio e al termine dovrebbe esserci una conferenza stampa nella sala dei Galeoni con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede». Lo stesso Guardasigilli ha risposto a distanza alle critiche del collega Salvini «Ci vediamo in Cdm, non su Facebook e, forse, potrò finalmente sentire le argomentazioni, visto che in preconsiglio nessuno ha detto nulla. La riforma dimezza i tempi dei processi, favorisce l’economia e gli investimenti, dà tempi certi a chi è coinvolto in un processo e rompe finalmente i rapporti torbidi tra magistratura e politica». Il Governatore del Veneto Luca Zaia, a Roma per un vertice sulle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina, ammonisce «Autonomia per la Lega è come il reddito di cittadinanza per M5S, si deve fare. Ancora non sta dando adempimento a quello che prevede la Costituzione. Se qualcuno tira ancora il freno vada in Parlamento e abbia il coraggio di cambiare la Costituzione. Se questo governo non capisce che è un momento storico unico per l’Autonomia lo capirà il prossimo», ha spiegato il Presidente leghista ai colleghi di Alanews. (agg. di Niccolò Magnani)

SALVINI “RIFORMA GIUSTIZIA BONAFEDE È ACQUA”

Tra pochi minuti prenderà il via il Consiglio dei Ministri, ma non si placano le polemiche a distanza tra Lega e Movimento 5 Stelle. Dopo il botta e risposta sull’autonomia, ad aprire la spaccatura al Governo è la riforma della giustizia targata Alfonso Bonafede. Duro il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini nel corso di una diretta Facebook: «Questa riforma è acqua: serve altro e serve più coraggio, bisogna dimezzare i tempi dei processi». Guardasigilli nel mirino del Carroccio ma difeso dal suo leader di partito Luigi Di Maio, che ha evidenziato nelle scorse ore che si tratta di «una occasione epocale che non possiamo perdere». E continua la battaglia Tav, con il M5s all’attacco sul blog delle Stelle: l’accusa dei pentastellati è diretta «al partitone dei supporter della Torino-Lione che vede schierati dalla stessa parte Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, larga parte degli economisti, il grosso della stampa (sui “giornaloni” analisi distanti dal pensiero unico sono ormai bandite) Confindustria, banche e oltranzisti del cemento». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GOVERNO, OGGI CDM: SUL TAVOLO GIUSTIZIA E AUTONOMIA

Luigi Di Maio esclude la crisi di Governo, ma il Consiglio dei Ministri in programma oggi è uno dei più delicati di sempre per l’esecutivo Lega-M5s. Come riporta Il Messaggero, alle ore 15.00 i due partiti di maggioranza si incontreranno per fare il punto della situazione su Riforma della Giustizia e Autonomiabloccata al palo – senza dimenticare il decreto sicurezza bis. Il testo del ministro Alfonso Bonafede non piace molto al Carroccio: il quotidiano capitolino spiega che Matteo Salvini deciderà solo all’ultimo minuto se andare allo scontro in Cdm o denunciare le criticità della riforma Giustizia, spostando il dibattito in Parlamento. Prevista la presenza del premier Conte e dei suoi due vice, con la Lega pronta a premere su due punti in particolare: intercettazioni e separazione delle carriere.

DI MAIO: “ESCLUDO CRISI DI GOVERNO”, MA…

«A settembre si vota il taglio definitivo di 345 parlamentari della Repubblica, escludo totalmente che il governo cada prima», le parole del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ai microfoni di Zapping, ma nelle ultime settimane sono stati numerosi i temi di scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. I governatori del Carroccio hanno messo nel mirino i grillini per le ripetute frenate sull’Autonomia e anche Salvini è stato chiaro: la riforma va fatta, altrimenti il rischio di un ritorno anticipato alle urne c’è. Il Messaggero sottolinea che la speranze è quella di riuscire a presentare ai governatori di Veneto e Lombardia una proposta entro il weekend, ma la strada appare in salita: «Ho letto stralci che mi hanno fatto rabbrividire», il giudizio del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana…