Il “penultimatum” lanciato in Parlamento da Matteo Renzi sul Consiglio Ue che ha di fatto aperto la verifica di Governo potrebbe questa volta davvero essere il vero “penultimo” avvertimento al Premier Conte prima di una crisi imminente: oltre ai diversi retroscena – tanto del vertice Renzi-Conte a Palazzo Chigi di giovedì scorso, quanto dei successivi scambi all’interno della maggioranza – è oggi l’intervista di Ettore Rosato, coordinatore Italia Viva, a dare una forte “spallata” ai tentativi di ricomposizione all’interno del Governo. «Ad oggi non c’è più la fiducia tra la maggioranza e il premier. Il premier l’ha sciupata. La fiducia non c’è più non solo con noi, noi diciamo cose che dicono tanti altri partner di maggioranza. Bisogna ricostruirla», attacca il vicepresidente della Camera ospite stamane di “Agenda” su Sky Tg24. A domanda ulteriore, il renzianissimo ex Pd specifica «questo problema o lo risolve il Premier o per noi questo Governo è finito. Le dimissioni delle ministro di Italia Viva non le ha pronte Renzi, le hanno pronte Bellanova e Bonetti stesse». Insomma, chiaro e tondo il messaggio lanciato a Palazzo Chigi: o cambiano i termini su Recovery Plan, strategia di gestione Covid e ristori – il maxi documento presentato da Iv al Premier Conte giovedì scorso – oppure la crisi si fa più vicina.



ROSATO E LA CRISI DI GOVERNO

La disamina di Rosato parte da lontano, ovvero dal Cdm di fine novembre quando il Premier Giuseppe Conte presentò a notte inoltrata il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa al Consiglio dei Ministri senza preavviso e senza alcuna strutturazione di quello stesso Recovery Plan: «Anche i ministri M5S non hanno apprezzato che alle 2 di notte ci sia arrivata la suddivisione di 209 miliardi, senza discuterne con nessuno, secretando progetti. Una suddivisione che Conte pensava alle 9 del mattino il Cdm approvasse, insieme a misure che commissariavano Cdm e Parlamento. O la risolve il premier o per noi il governo è finito». Per i renziani c’è un forte problema di trasparenza, anche se il Ministro Amendola ha smentito le “secretazioni” di cui denuncia Italia Viva (norma sui servizi segreti e Pnrr): «Amendola dice che non c’è nessuna Spectre? Sono contento, ma i progetti del Recovery fund sono secretati. Come si chiede a un ministro di approvare progetti secretati? E’ arroganza. C’è un’azione di un governo non trasparente che noi non sosterremo mai. Abbiamo fatto tante task force e stati generali inutili: c’è stato tempo perso». La crisi insomma si potrebbe avvicinare a grandi passi, se non vi sarà una seria verifica fatta prima di tutto a Palazzo Chigi: «La pandemia non si è fermata, l’Italia ha il tasso di mortalità più alto in Europa. Non siamo un modello per il mondo come qualcuno ha detto o sosteneva qualche mese fa, ma abbiamo problemi di gestione», conclude Rosato a Sky (su mandante Renzi, of course) lanciando l’ultima picconata al Presidente del Consiglio «Conte ha accumulato un potere che nessun premier ha avuto prima di lui. Ora serve collegialità, non un uomo solo al comando. Questo paese non li ha mai sopportati gli uomini soli al comando». Secondo il retroscena di Tommaso Labate sul Corriere della Sera, le Ministre di Italia Viva potrebbero rassegnare le proprie dimissioni il 6 o il 7 gennaio per aprire formalmente la crisi di Governo.

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