Da tempo il governo UK presieduto da Rishi Sunak sta muovendo una sorta di “guerra” contro la cosiddetta ideologia woke, che vorrebbe un mondo progressista ed inclusivo, aperto ai più disparati orientamenti sessuali. Quella che secondo Repubblica è una strategia di Rishi Sunak per accaparrarsi più voti possibili contro gli avversari del partito laburista in vista delle prossime elezioni inglesi, si è scagliata nell’ultimo periodo contro i bagni unisex, pensati per gli utenti trans che non si riconoscono (o non vogliono scegliere) uno dei due gender “classici”.



Secondo il governo UK, che si è espresso per voce di Kemi Badenoch, ministra del Commercio e delle Pari Opportunità, i bagni per trans sarebbero lesivi della “privacy [e della] dignità delle donne, che devono sentirsi a proprio agio in bagno e non svantaggiate”. All’interno di quelle toilette, di contro, la ministra lamenta il fatto che le donne non si sentono a loro agio a condividere gli spazi privati con donne trans che sono biologicamente uomini, al punto che “le ragazzine si rifiutano di andare a scuole se ci sono bagni che devono condividere anche con persone di sesso biologico maschile”. E così il governo UK ha definito un piano per garantire la sicurezza delle donne, minacciate dai bagni per trans.



Il piano del governo UK contro i bagni per trans

Così, sulla scia delle istanze più conservative nel paese, il governo UK per frenare il dilagare dei bagni unisex pensati per le persone trans, ha definito un piano che verrà presentato ufficialmente nella giornata di domani. L’idea generale, anticipata dal Repubblica, sarebbe quella di garantire, da un lato, la privacy per donne e uomini che non si sentono a loro agio a condividere gli spazi con l’altro sesso, ma senza vietare completamente i bagni unisex.

In tutti gli edifici di nuova costruzione, secondo il governo UK, dovranno essere obbligatoriamente previsti i bagni distinti per uomini e donne, mentre al proprietario dell’edificio sarà permesso anche di prevederne un terzo, separato, riservato ai trans o a chi non si riconosce negli altri due gender. Immediata l’accesa reazione delle associazioni a favore dei diritti dei transgender, che commentando la proposta che sarà avanzata dal governo UK hanno sottolineato che si tratta di una discriminazione contro le persone “alle quali viene assegnato un bagno di un genere cui non appartengono”.