Il mondo musicale di domani sarà senza CD? E si ascolterà musica solo sul web? Temo proprio di sì. Lo ho appreso giorni fa sulla mia pelle ed ho avuto anche qualche barlume di speranza. Da decenni, ho l’abitudine di lavorare al suono di musica classica. Ho una discreta collezione di CD (nonché di dischi long playing in vinile con un piatto per suonarli e di ormai inutili cassette). Posseggo un sistema stereo di alta gamma: Bang and Olufsen (B&O). Ne ho acquistato una prima versione alla fine degli Anni Settanta, quando vivevo negli Stati Uniti, e l’ho mandata in pensione (dandola a mio figlio perché funzionava perfettamente) nel 1992 quando ormai il mercato era dominato dai CD. Ha lavorato alla perfezione sino alla mattina di lunedì 10 giugno quando ho ascoltato alcuni brani di Debussy eseguiti dall’Orchestre de la Suisse Romande diretta da Ernest Ansermet. Nel pomeriggio, quando ho ripreso il lavoro, volevo ascoltare altri brani di Debussy sempre eseguiti dall’Orchestre de la Suisse Romande diretta da Ernest Ansermet. Per la prima volta in oltre 25 anni, il lettore di CD sembrava girare a vuoto; ossia il CD suonava più velocemente del solito ma non si udiva un bel nulla. Ho fatto varie prove cambiando CD: nulla di nulla. Ho acceso la radio: suono perfetto. Ho telefonato al maggior negozio di B&O di Roma e avuto il recapito dell’assistenza, apprendendo che sarebbero venuti a ritirare il marchingegno in un paio di giorni per studiare l’avaria e farmi un preventivo.
Ho deciso di studiare quanto sarebbe costato acquistare un nuovo lettore di CD dato che dopo un quarto di secolo d’onorato servizio il mio aveva fatto il suo tempo. Rivolgendomi a B&O ho appreso che non ne producono più da almeno un lustro, e che altre grandi marche non ne producono più neanche loro, in quanto i CD non hanno più mercato poiché sostituiti da WI-FI scaricati da Internet ed accoppiati con amplificatori di classe. Avrebbero potuto vendermi un ‘lettore’ d’occasione, da loro ‘restaurato’ ed in ottimo stato. Mi sono subito gettato sull’’occasione’, temendo di perderla.
Incredulo sulla ‘morte annunciata’ dei CD mi sono rivolto ad un amico che dirige un mensile di musica classica, un terzo del quale è dedicato a recensioni di CD e DvD. Stessa analisi: il mercato dei CD sta scomparendo e vengono prodotti principalmente come biglietti di presentazione degli autori, per autografarli e venderli a concerti. Anzi le maggiori orchestre si stanno attrezzando all’uopo.
Quest’anno sarà la rete web a decidere il vincitore del Gramophone Award 2019 per la miglior Orchestra dell’anno. L’autorevole rivista specializzata in musica classica Gramophone, fondata nel 1923 e che dal 1977 premia le migliori produzioni discografiche classiche internazionali, ha annunciato la presenza dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia tra le dieci Orchestre finaliste, designate per l’Orchestra of the Year Award ai Gramophone Awards 2019.
Grazie alla collaborazione tra Gramophone e Apple Music, saranno infatti gli ascoltatori e fruitori di musica online che, attraverso una sfida all’ultimo ‘click’, potranno votare le playlist delle dieci finaliste utilizzando la piattaforma musicale di streaming online ITunes (che per l’occasione offirà ai nuovi utenti tre mesi gratuiti per accedere senza limiti allo sconfinato repertorio di musica online). Si può votare dal 11 giugno al 7 settembre seguendo le istruzioni sul sito dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia all’indirizzo http://www.santacecilia.it/orchestradellanno o direttamente sul sito www.gramophone.co.uk nella sezione Award. Le playlist saranno sempre aggiornate e includeranno sia le ultime produzioni che alcune delle più significative incisioni delle istituzioni in gara.
Insieme all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, unica italiana in lizza per il premio, ci sono la Akademie für Alte Musik Berlin, la Staatskapelle Berlin, la Boston Symphony Orchestra, la Gothenburg Symphony Orchestra, la Hong Kong Philharmonic Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, la London Symphony Orchestra, la San Francisco Symphony Orchestra e Les Siècles.
Il premio è rivolto agli ensemble che hanno apportato, durante questa stagione, significativi contributi discografici. Questa nomination rappresenta, per l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’ennesima conferma di una fortunata produzione – Le Sinfonie di Bernstein (2018, Warner Classics) – che durante questa stagione ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali sia dal pubblico che dalla critica.
L’Orchestra vincitrice sarà premiata mercoledì 16 ottobre presso il De Vere Grand Connaught Rooms di Londra, la cerimonia verrà trasmessa in streaming su Medici.TV.
Per ascoltare la playlist:
Per votare l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia come miglior Orchestra dell’anno:
http://www.santacecilia.it/orchestradellanno