La situazione migranti in Francia sembra farsi di giorno in giorno sempre più calda, soprattutto dal punto di vista dei rapporti con la Gran Bretagna. I due paesi, infatti, condividono un piano, soprattutto economico, per limitare il più possibile gli accessi attraverso lo stretto della Manica tramite stringenti controlli militari e di polizia sulle coste, ma in seguito alla Brexit la questione si è complicata leggermente.
Ora, a quanto riferiscono alcuni media inglesi, la Francia sembra essere intenzionata a chiedere finanziamenti affinché i controlli vengano aumentati, cercando un’ulteriore soluzione alla crisi che è iniziata dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Tra Sunak e Macron, il primo ministro inglese e il presidente francese, ci sarà un vertice bilaterale venerdì, durante il quale discuteranno proprio di questi finanziamenti. Una fonte della Francia, vicina al governo, ha raccontato che “stiamo cerando di concordare con le nostre controparti britanniche un quadro di finanziamento pluriennale che ci consentirebbe di pianificare meglio le nostre azioni e aumentare le nostre risorse umane, le attrezzature e le infrastrutture”.
Cosa succede tra Francia e Gran Bretagna con i migranti
Sembra, insomma, che la Francia voglia discutere, con la Gran Bretagna, un nuovo piano di finanziamenti affinché possano aumentare i controlli contro i migranti sulle coste francesi. Una questione non facile, quella della gestione degli arrivi, vincolata da diversi accordi che risalgono agli scorsi anni, e che dopo la Brexit sarebbero stati messi leggermente in discussione, soprattutto per la chiusura dei confini da parte della Gran Bretagna.
La Francia, infatti, più volte nell’ultimo anno ha accusato la Gran Bretagna di non fare abbastanza contro l’emergenza migranti, accusa rivolta anche dai britannici ai francesi. Il governo francese avrebbe anche istituito un centro di detenzione sulla costa di Calais, rivolto a tutti i richiedenti asilo intenzionati a dirigersi in Gran Bretagna, di fatto smistandoli ed indirizzando le richieste al governo inglese. In merito a questa circostanza, la Francia ha anche accusato gli inglesi di accettare una minima parte delle domande, molte meno dei partner europei. Inoltre, ritengono che i finanziamenti dati fino a questo momento non sarebbero stati sufficienti per gestire al meglio gli arrivi, ragione per cui ora si pensa ad un piano annuale.