La Gran Bretagna non esclude l’uscita dal trattato sui diritti umani dell’Europa. A rivelarlo è Dominic Raab, il vice primo ministro che in passato aveva sostenuto la permanenza nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). «Nulla è fuori discussione per il futuro», ha dichiarato nel mezzo di un intenso dibattito sulla crisi migranti nel Canale della Manica. L’idea è di uscire da tale trattato per poter gestire autonomamente tale crisi, senza avere le “mani legate” da Strasburgo, i cui giudici all’inizio dell’anno avevano bloccato il tentativo del governo britannico di introdurre il piano per portare i migranti in Ruanda, lasciandola in un limbo giuridico.



Raab allora davanti alla Commissione mista per i diritti umani del Parlamento ha dichiarato: «La posizione del governo è molto chiara: non escludiamo nulla. In futuro, a seconda della situazione in cui ci troveremo, visto l’andamento altalenante dell’approccio di Strasburgo, non credo sia responsabile per il governo escludere qualcosa».



UK VIA DALLA CEDU? RISHI SUNAK SFUGGE MA…

Dominic Raab ha aggiunto che «la legge sulla privacy fatta dai giudici che impatta sulla libertà dei media» è uno dei motivi per lanciare il nuovo Bill of Rights, che eliminerà la legge sui diritti umani dei laburisti. Il vicepremier britannico, che è anche Segretario della Giustizia, ha spiegato che la nuova legge aiuterebbe a contrastare «il terribile commercio» di trafficanti della Manica e migliorare i diritti umani in generale. Se Raab si è esposto, il primo ministro Rishi Sunak invece sfugge alla questione. Diversi alti esponenti conservatori lo hanno esortato a prendere «il controllo totale» delle frontiere, ma quando un deputato conservatore gli ha chiesto esplicitamente un parere sull’uscita dal trattato, Sunak ha evitato di rispondere, soffermandosi invece sul nuovo piano in cinque punti per affrontare la crisi migranti. «La nostra nuova legislazione fornirà un sistema in base al quale una persona che arriva qui illegalmente non avrà il diritto di rimanere e sarà trasferita nel proprio Paese o in un Paese terzo alternativo sicuro». Da Downing Street è poi arrivata una precisazione: le proposte per affrontare l’attraversamento della Manica e accelerare il rimpatrio degli albanesi possono essere realizzate senza compiere il passo radicale di abbandonare la CEDU.

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