La Gran Bretagna ha deciso di anticipare la terza dose a tre mesi. Per tutti coloro che hanno almeno 18 anni, il richiamo verrà fatto a non più di 90 giorni circa dal completamento del ciclo vaccinale. Una decisione che è stata presa oltre Manica alla luce dei nuovi contagi in aumento, e soprattutto della diffusione della variante Omicron, quella proveniente dal Sud Africa, e che sta allarmando la comunità medico-scientifica mondiale.



Ad annunciare la decisione, come si legge sull’edizione online dell’agenzia Ansa, è stato il Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI), che ha altresì fatto sapere che i britannici di età compresa fra i 12 e i 15 anni dovranno ricevere una seconda dose del vaccino di Pfizer/BioNTech, non prima di 12 settimane dopo la prima somministrazione. Per i soggetti gravemente immunodepressi viene invece consigliata una dose di richiamo non prima di tre mesi dal completamento del ciclo con tre dosi.



GRAN BRETAGNA, TERZA DOSE A TRE MESI: IL COMMENTO DI GUIDO RASI

“Ricevere una dose di richiamo aiuterà ad aumentare il nostro livello di protezione contro la variante Omicron”, ha commentato il professor Wi Shen Lim, a capo del JCVI, che poi ha aggiunto e concluso: “Questo è un modo importante di ridurre l’impatto di questa variante sulla nostra vita, soprattutto nei prossimi mesi”.

Sulla decisione della Gran Bretagna di anticipare a tre mesi la terza dose si è espresso anche Guido Rasi, l’immunologo dell’università di Tor Vergata, ex direttore dell’Ema e attuale consulente del Commissario straordinario Francesco Figliuolo, che parlando stamane a Repubblica ha confessato: “La terza dose a sei mesi dalla seconda? Si è visto che così si ottiene il massimo aumento degli anticorpi. Ma quando l’epidemia cresce e c’è bisogno di protezione immediata anche tre mesi possono andare bene”. Poi Rasi ha fatto chiaramente capire come ogni schema possa saltare durante una pandemia: “Una pandemia ci costringe a ragionare senza schemi”.