La Gran Bretagna si starebbe avvicinando alla fase endemica del Covid-19, ovvero quel momento in cui i cittadini del Regno Unito dovranno imparare a convivere col virus, che continuerà sì a circolare, ma che si trasformerà presto in una semplice influenza. A sottolinearlo è stato il ministro britannico Michael Gove, che si prepara a emettere nuove misure insieme al premier Boris Johnson per affrontare con maggior preparazione la nuova fase dell’emergenza sanitaria che, come non mai oltre Manica, ha fatto soffrire i cittadini.



Le mosse del governo, si legge sulla stampa britannica, saranno attese nei prossimi giorni quando il governo presieduto da Johnson avanzerà le nuove richieste per prepararsi al meglio alla fase endemica. “Ci stiamo muovendo verso una situazione (non ci siamo ancora arrivati…) ma ci stiamo muovendo verso una situazione in cui è possibile dire che siamo in grado di vivere con il Covid-19: la pressione sul sistema sanitario e sui servizi pubblici vitali sta diminuendo“, ha detto a Sky News il ministro e braccio destro del premier Boris Johnson.



GB VERSO FASE ENDEMICA, QUALI MISURE

Secondo quanto emerso dalle testate locali inglesi, Downing Street starebbe valutando di ridurre l’autoisolamento per chi è positivo ma vaccinato e “c’è una discussione simile sul periodo di quarantena da ridurre da sette a cinque giorni”, ha fatto sapere Johnson a Sky News. “La pressione sul servizio sanitari nazionale e sui servizi pubblici essenziali è in diminuzione” ha fatto sapere il ministro Michael Gove, che ha sottolineato che nel paese trentasei milioni di persone hanno ricevuto la terza dose. Il governo si sta muovendo dunque per gestire la convivenza con Covid-19.



Alcuni rumors, che rimbalzano da Londra, indicano che Johnson sta addirittura pensando di annunciare la fine delle restrizioni per marzo 2022. Intanto nuove misure sono attese entro il 26 gennaio 2022, mentre lo stesso Gove non è del tutto convinto che allentare subito le restrizioni verso l’endemia sia tra le migliori idee: “Ma è assolutamente fondamentale riconoscere che non ci siamo ancora… ci saranno alcune settimane difficili a venire”.