Il Gran Premio di Formula 1 in Cina è stato ufficialmente rinviato. Il prossimo 19 aprile non si correrà a Shanghai, e probabilmente non si correrà fino al prossimo anno. Poco fa è giunto il comunicato della Fia, la Federazione internazionale automobili, che ha appunto reso nota la decisione di non correre lì dove l’epidemia di coronavirus sta mietendo vittime: “In vista della continua diffusione del nuovo coronavirus – si legge sulla nota – e dopo consultazioni con la Federazione automobilistica cinese e l’assessorato allo sport di Shanghai, il promotore del Gran premio, Juss Sports Group, ha chiesto ufficialmente alla Federazione il rinvio della gara e la federazione, insieme alla Formula 1, hanno deciso congiuntamente di accogliere la richiesta e di rinviare il GP previsto per il 19 aprile”. Ovviamente i vertici Fia non usano la parola cancellazione ma semplicemente rinvio, ma è logico pensare che il Gp di Cina non si correrà durante il mondiale di quest’anno: “Ci auguriamo di poter correre in Cina quanto prima possibile – fanno sapere dalla Fia – esprimendo i nostri auguri per il meglio alla popolazione locale in questo momento difficile”. Nel caso in cui alla fine si optasse comunque per disputare il Gp, le uniche date plausibili sembrerebbero essere il 4 ottobre e il 22 novembre, facendo però disputare tre gare in tre weekend consecutivi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GRAN PREMIO DI FORMULA 1 IN CINA VERSO IL RINVIO

Si va verso il rinvio del Gp in Cina di Formula 1, previsto il prossimo 19 aprile 2020. Il motivo è semplice, l’epidemia di coronavirus, da qualche ora a questa parte ribattezzato Covid-19. Il direttore generale della Fia, Ross Brown, parlando ai microfoni del tabloid inglese Times, ha confessato: “Se non riusciremo a far correre la gara il 19 aprile, come da calendario, l’unica soluzione è il rinvio – le parole dell’ex direttore della Ferrari che ha aggiunto – stiamo monitorando attentamente la situazione”. La decisione ufficiale è attesa per il fine settimana, ma vista l’epidemia dilagante, con più di 1.100 morti e 45mila infetti, la soluzione più sensata sembrerebbe proprio il rinvio, che fra le righe significherà di fatto una cancellazione. Difficile infatti che si possa tornare in Cina a correre se non prima del 2021, se la tendenza del virus dovesse continuare sulla falsa riga delle ultime settimane.



GP CINA F1 VERSO CANCELLAZIONE: IL COMMENTO DI CHASE CAREY

Chase Carey, presidente della Formula 1, ha fatto eco alle parole di Brown: “I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a quanti sono stati colpiti in Cina – ha spiegato – e riconosciamo l’importanza dei fatti. Riconosciamo come questo crei incertezza sulla possibilità di ospitare un evento in Cina. Attenderemo ulteriori istruzioni dal paese ma riconosciamo, senza dubbio, che esiste una significativa possibilità, se non la probabilità, che l’evento venga rinviato”. Il capo della F1 dal 2017 ha poi aggiunto, confermando di fatto la forte possibilità di una cancellazione: “Parte della sfida è legata al fatto di non conoscere davvero l’orizzonte temporale, è difficile dire quale tempistica può funzionare. Abbiamo chiaramente un calendario pieno di impegni e non è facile riprogrammare il Gran Premio in una fase successiva, quando manca solo un mese alla prima gara. Lavoreremo con i nostri partner cinesi per provare e vedere, quando ne sapremo di più, quali opzioni ci siano”. Una decisione che farà senza dubbio discutere ma allo stato attuale sembrerebbe l’unica opzione plausibile.

Leggi anche

Medico novax radiato dall'ordine, Talamazzi: “Aiuto i danneggiati”/ “Vaccino anti Covid è veleno”