Nella dichiarazione di voto della senatrice Bianca Laura Granato per il Movimento 5 Stelle sul Decreto Scuola, che ieri ha ottenuto la fiducia del Senato, emerge la concezione della scuola del movimento. Sostenendo che questo pur sofferto Decreto ha ridato dignità e centralità alla scuola, ecco il ritratto dell’istruzione italiana secondo Granato: “La visione della scuola del Movimento 5 Stelle è la stessa dei padri costituenti: laica, statale, ascensore sociale per gli ultimi, gratuita, libera, democratica, inclusiva e meritocratica“.



Granato rivendica al movimento il merito della fine del “reclutamento a tempo determinato del personale docente lasciato alla discrezionalità dei dirigenti scolastici”.

Nella sua arringa in favore dell’operato del ministro Lucia Azzolina – in particolare pe quanto riguarda la delicata vicenda del concorso – e della scuola “statale pubblica, nata con l’intento di soddisfare l’esigenza della crescita culturale e democratica della nazione”, la senatrice Granato mette nel mirino la scuola “privata”, termine con il quale più volte nella foga del discorso ella definisce le scuole paritarie, sia pure a tutti gli effetti scuole pubbliche nel sistema italiano.



GRANATO (M5S): “NULLA ALLE SCUOLE PARITARIE”

Granato attacca infatti chi ha chiesto fondi per le scuole paritarie: “Che coincidenza e che originalità, si propone di mandare a fondo il servizio pubblico e si ostentano i vantaggi di quello privato, più efficiente e più economico”, introduce il proprio attacco sul tema la senatrice grillina. Granato coinvolge la scuola in un discorso più ampio, sempre a favore dello Stato e contro l’iniziativa di ogni altra realtà: “Sembra di assistere allo stesso copione dello smantellamento della sanità pubblica e delle varie privatizzazioni che in questi ultimi 30 anni ci hanno privato di diritti e sovranità nel nostro Paese: la scuola statale pubblica non si tocca“, esclama con forza, tra gli applausi dei compagni di partito.



Granato attacca destra e sinistra, accomunate nella sua arringa contro la scuola ‘privata’: “La peroratio per le paritarie da destra a sinistra è quasi unanime. Anche per loro con l’emergenza Covid si presenta una ghiotta occasione per fare cassa“, anche se come noto la crisi in realtà mette a rischio l’esistenza stessa di moltissime scuole paritarie. Granato insiste ancora: “Se un euro c’è per loro, può legittimamente avvenire solo per il segmento infanzia“, dove senza le paritarie l’intero sistema crollerebbe, non se ne può fare a meno.

Dalle elementari in su, paritarie no grazie: “Per gli altri segmenti coperti interamente dal sistema statale d’istruzione, deve essere rigorosamente fatto valere quanto prescritto dall’articolo 33 della Costituzione”. Dunque, eventuali aiuti alle scuole paritarie devono arrivare dai fondi per le attività produttive, non per l’istruzione: “La scuola statale è un organo costituzionale, la paritaria è un servizio parallelo. Neanche un euro va sottratto alle scuole statali“.