Grande Raccordo Anulare di Roma, lavori dal 6 al 12 settembre

Sono in corso lavori sulla corsia interna del Grande Raccordo Anulare di Roma. Dalle 21 di mercoledì 6 settembre 2023 sono presenti limitazioni al transito all’altezza del chilometro 13,840 del G.r.a. che comportano chiusure alternate, a seconda del calendario dei lavori, delle corsie di sorpasso e centrale e della corsia di marcia e di emergenza. Il traffico veicolare sarà garantito sempre sulle due corsie restante, che non sono interessate al momento dal cantiere. Stando a quanto comunica Anas, i lavori consentiranno “il rifacimento dei vari strati della pavimentazione stradale dell’intera carreggiata e rappresentano l’ultima fase dell’intervento complesso, già ultimato, di messa in sicurezza del tratto di corsia di emergenza”.



Sempre secondo quanto comunica Anas in una nota, dalle ore 6 di giovedì 7 settembre e fino al 10 settembre, inizieranno i lavori di demolizione e ricostruzione dell’intero pacchetto di pavimentazione stradale, “compresa la fondazione in misto cementato, delle corsie di emergenza e marcia, durante i quali rimarranno aperte al traffico la corsia centrale e di sorpasso”.



Grande Raccordo Anulare di Roma, gli operai in turnazione h24

In seguito saranno eseguiti i lavori di ripristino della pavimentazione delle corsie centrale e di sorpasso del Grande Raccordo Anulare di Roma, deviando il traffico sulle corsie di emergenza e di marcia. Stando a quanto si apprende, i lavori saranno eseguiti dagli operai “in turnazione h24“. La fine dei lavori e la riapertura al transito dell’intera carreggiata della corsia interna del Gra è prevista entro le ore 6 di martedì 12 settembre 2023.

Il Grande Raccordo Anulare, in realtà, si chiama Eugenio. Eugenio nacque nel 1886; ha vissuto 87 anni; aveva nove fratelli, nati da Luigi ed Elena Mansueti. Il loro cognome, appunto, era Gra. Ed è lui a pensare alla enorme arteria, lunga più di 68 chilometri, percorsa ogni anno quasi da 60 milioni di veicoli, croce e ben poco delizia di milioni di pendolari e non soltanto: nel dopoguerra, era il capo di Gabinetto del ministro dei Lavori pubblici Giuseppe Romita, e poi diventa il primo direttore generale dell’Anas. Come tale, provvede alla circonvallazione della Capitale, il cui acronimo è un pur non dichiarato omaggio proprio a lui, anche se pochi lo conoscono o lo ricordano. Non si poteva intitolargliela: la legge prevede infatti che lo si possa fare solo quando una persona è defunta da almeno dieci anni, e non era certo il caso; lui, era ancora assai attivo.