Quando lo scrutinio delle Elezioni Presidenziali Usa 2020 proseguono con un vantaggio risicato ma forse decisivo per il candidato Dem Joe Biden, una possibile “ombra” potrebbe profilarsi all’orizzonte per il Partito Democratico: il motivo è legato ai famosi “Grandi Elettori”, ovvero quei 538 “presidential electors” che in realtà sono i veri protagonisti formali della nomina per il nuovo Presidente americano. Per vincere le elezioni Biden e Trump devono conquistare almeno 270 grandi elettori messi in palio in ogni Stato con la formula elettorale del “winner takes all”, i quali poi verrano riuniti il lunedì successivo al primo mercoledì di dicembre per nominare formalmente nel Collegio Elettorale il nuovo Presidente (annuncio e insediamento il 20 gennaio 2021). Ebbene, normalmente il ruolo dei Grandi Elettori è puramente teorica visto che vengono identificati prima delle Elezioni come direttamente collegati al candidato Democratico o Repubblicano di riferimento: è successo però diverse volte nella storia in cui qualche grande elettore all’ultimo ha “tradito” il suo ticket iniziale, votando per l’avversario sfidante (o per altri candidati/profili diversi) e provocando quel fenomeno noto negli States con il nome di “faithless electors”, ovvero “elettori infedeli”.



GRANDI ELETTORI, IL PERCORSO PER ARRIVARE ALLA PRESIDENZA USA

Sono stati in tutto 205 i grandi elettori nelle 58 precedenti Elezioni americane che hanno cambiato all’ultimo il proprio voto, anche se quasi mai risultano decisivi all’opposto nel proprio cambio voto. Come riporta l’attenta analisi di YouTrend sul “fenomeno” degli elettori “infedeli”, su 205 “traditori” nella storia 49 hanno votato per un candidato presidente diverso da quello che avrebbero dovuto votare; 117 hanno votato il candidato presidente giusto, ma sono stati faithless nel voto vicepresidenziale; 39 sono stati faithless sia nel voto presidenziale che in quello vicepresidenziale. Nel 1912 avvenne l’ultimo cambio casacca post-Elezioni, almeno fino alle Presidenziali del 2016 quando avvenne qualcosa di molto particolare: 5 grandi elettori eletti nelle file dei democratici «votarono per candidati diversi da Clinton e Kaine, mentre 2 grandi elettori del GOP fecero lo stesso, danneggiando Trump e Pence: questi ultimi riuscirono comunque ad essere eletti con 304 voti per il primo e 305 per il secondo», riporta ancora YouTrend. Ma cosa potrebbe succedere oggi con Biden che si approssima a divenire Presidente con una differenza di voti molto risicata in vantaggio su Trump? Sebbene la Corte Suprema di recente ha imposto una sanzione molto pesante per i cosiddetti “franchi tiratori”, se all’ultimo a dicembre qualcuno di essi dovesse decidere di non appoggiare Biden, in linea teorica ancora potrebbe ribaltare del tutto l’esito del voto americano, gettando il Paese in un caos assai più marcato di quanto già non stia avvenendo dopo la richiesta di riconteggio avanzata a scrutinio ancora in corso dal Presidente uscente.

Leggi anche

LE MANOVRE DI BIDEN/ C’è un establishment che vuole ancora regolare i conti con la RussiaCPI CHIEDE ARRESTO DI NETANYAHU E GALLANT/ "Per difendere Israele gli Usa indeboliscono tutto l'Occidente"