Secondo Federico Trucco, amministratore delegato dell’azienda “Bioceres Crop Solutions”, i timori per i rischi connessi all’alimentazione stanno accelerando le approvazioni di colture OGM da parte dei Paesi. In particolare, le autorità di regolamentazione di tutto il mondo sembrano sentirsi più tranquille aprendo alle colture resistenti alla siccità, mentre la pandemia e la contemporanea guerra in Ucraina non fanno altro che accrescere le paure collegate alla sicurezza alimentare, contribuendo così al superamento delle remore sul consumo di cereali geneticamente modificati.



Finora, ha confidato Trucco a “Bloomberg”, solo l’Argentina, Paese d’origine dell’azienda, ha dato l’autorizzazione a piantare il suo ceppo di grano OGM, denominato HB4, ma Bioceres è “relativamente vicina” a ottenere un’autorizzazione dalla superpotenza agricola Brasile e attende ora anche l’approvazione degli Stati Uniti d’America già quest’anno. A suo giudizio, le colture OGM stanno ricevendo una spinta ulteriore anche dalle fragilità delle linee di approvvigionamento messa in risalto dalla pandemia e dall’invasione russa in Ucraina.



GRANO OGM CONTRO SICCITÀ E CARESTIA? “ACCELERAZIONE SENSIBILE DA PARTE DELLE AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE”

“Registriamo un’accelerazione in termini di reazione delle autorità di regolamentazione”, ha dichiarato Trucco ancora a “Bloomberg”. In particolare, il mais e la soia OGM sono ampiamente utilizzati nella produzione di alimenti e per i mangimi, ma storicamente c’è sempre stata una certa resistenza verso i ceppi modificati di grano e riso. Attualmente, invece, si starebbe assistendo a un’inversione di tendenza, con i consumatori che starebbero diventando meno sensibili a certi tipi di OGM.



“La gente sa distinguere tra le tecnologie che consentono la chimica di sintesi e quelle che si limitano a preservare le risorse ambientali”, ha detto Trucco. In Brasile, la sua azienda sta lavorando allo sviluppo di varietà di grano OGM per la savana del Cerrado, che potrebbero migliorare la resa in aree in cui il grano non viene prodotto di frequente. La tecnologia, peraltro, sarebbe applicabile anche in Africa.