Il blocco all’export sul grano, e su altri prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina è in scadenza, entro il 15 settembre l’Unione Europea dovrà stabilire se sussistono le condizioni per prorogare la misura o se eliminare le restrizioni in favore di una circolazione generalizzata più libera. I paesi dell’Est, principalmente la Polonia si sono dichiarati pronti ad avviare una causa legale nel caso non vengano prolungati i provvedimenti che dovrebbero continuare a proteggere i prodotti interni e gli agricoltori locali.



Da Varsavia l’annuncio di un probabile decreto “unilaterale” che potrebbe essere preso senza stringere preventivamente accordi con la Commissione, e posticipare fino a fine anno il blocco, specialmente nel caso di vincita delle elezioni da parte del partito Nazional-autoritario il prossimo 15 ottobre. L’Ue quindi rischia di dover affrontare una controversia che potrebbe coinvolgere alcuni governi dell’Est schierati contro Kiev e contro le decisioni interne europee, e si prepara a chiedere eventualmente l’intervento di risoluzione da parte dell’Organizzazione mondiale del commercio OMC.



Blocco grano ucraino, Polonia chiede proroga e annuncia battaglia legale contro Kiev e l’UE

L’Unione Europea potrebbe decidere di eliminare il blocco alle esportazioni di grano dall’Ucraina in scadenza per il prossimo 15 settembre. In quel caso però si prevede una battaglia legale che potrebbe arrivare direttamente da alcuni governi dell’Est, specialmente dalla Polonia che ha già minacciato non solo di fare causa, ma anche di prendere provvedimenti in maniera autonoma al fine di evitare il sovraccarico di prodotti agricoli che minacciano la produzione interna e l’economia del paese. Il primo ministro polacco Robert Telus ha dichiarato al quotidiano PoliticoPrenderemo cura dei nostri interessi” aggiungendo anche che “dopo il 15 settembre il grano ucraino non entrerà sul mercato polacco, indipendentemente dalla decisione di Bruxelles”.



Contemporaneamente, oltre ad un probabile intervento dell’Omc, l’Ue sta valutando di dirottare il grano ucraino verso altri paesi terzi, mentre probabilmente ci sarà la necessità di aumentare anche gli aiuti economici, che fino ad oggi ammontano a 156 milioni di euro, erogati  nei confronti degli agricoltori di Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria, per compensare le perdite dovute alla mancata vendita dei prodotti già stoccati a causa della concorrenza di quelli a basso costo da Kiev.