La morte di Grazia Prisco, 80enne di Sarno (Salerno) trovata senza vita dopo giorni di ricerche in una zona impervia del Comune di Baiano, in provincia di Avellino, è ancora avvolta in una fitta coltre di mistero. Il caso è balzato in testa alle cronache come il “giallo dell’Apecar“, mezzo sul quale l’anziana sarebbe uscita insieme ad un amico 81enne prima della sparizione. Il ritrovamento del cadavere ha aperto una serie di spinosi interrogativi e sarà l’autopsia a fornire risposte forse utili a ricomporre il puzzle della storia. L’uomo ha fornito la sua versione dei fatti davanti alle telecamere di RTA Live: “Sono innocente“, ha dichiarato, sostenendo di aver subito il furto dell’Apecar mentre stava passeggiando con Grazia Prisco e di averla lasciata nel bosco perché lei avrebbe espresso la volontà di restare lì.
Un racconto su cui insistono ancora molte ombre e non è chiaro se la donna sia morta a causa di un incidente o se, nella più sinistra delle ipotesi, sia stata uccisa. Il corpo sarebbe stato rinvenuto vicino al mezzo in prossimità di una scarpata, in un’area molto difficile da praticare anche a piedi. Tra gli interrogativi intorno alla vicenda, quello che riguarda la scelta dell’amico: perché ha lasciato Grazia Prisco in quel luogo e non ha chiesto aiuto davanti al suo presunto rifiuto di tornare a casa?
La versione dell’amico di Grazia Prisco sul giallo dell’Apecar: “Sono innocente, non l’ho uccisa”
Si difende davanti ai microfoni dei giornalisti e dice di non aver fatto del male a Grazia Prisco: così l’amico ultraottantenne dell’anziana, trovata senza vita in una zona impervia di Baiano sei giorni dopo la misteriosa scomparsa, ribadisce la sua estraneità alla morte della donna fornendo, davanti alle telecamere, il suo resoconto degli eventi che l’avrebbero preceduta. L’11 marzo scorso sarebbe stato lui alla guida dell’Apecar su cui viaggiava anche la vittima, poche ore prima che il giallo prendesse corpo insinuandosi nelle cronache come un vero e proprio rompicapo. “Nessun incidente – ha raccontato nella versione riportata da La vita in diretta –. Ho parcheggiato l’Apecar e siamo andati a fare una passeggiata. Quando sono sceso non c’era più, l’avevano rubata”.
Stando al racconto dell’anziano, il veicolo sarebbe stato rubato e Grazia Prisco, nonostante tutto, gli avrebbe detto di voler restare in quel bosco. È a quel punto che lui, sempre secondo la sua versione, avrebbe deciso di andarsene percorrendo la strada inversa fino a trovare un passaggio e raggiungere la propria abitazione. “L’ho lasciata lì perché lei non voleva venire con me, me ne sono andato a piedi”, ha aggiunto l’uomo senza spiegare perché, al momento delle ricerche, non abbia detto subito cosa era successo. Secondo un testimone che avrebbe visto i due quella mattina, Grazia Prisco non stava bene: “Ho notato subito che l’anziana aveva qualcosa che non andava. Faceva giri su se stessa e sguazzava con i piedi dentro alcune pozzanghere. Non ha detto una parola“. L’amico respinge con forza l’ipotesi di una relazione tra loro: “Eravamo amici, non stavamo insieme, io l’aiutavo a fare la spesa, la portavo dal dottore“. Il mistero sembra ancora lontano dalla soluzione.