Clima di alta tensione nel Partito Democratico. Dopo lo smottamento nel Pd ligure – 30 dirigenti son passati con Azione di Carlo Calenda – si è acceso il dibattito al Nazareno sulla linea della segretaria Elly Schlein, che dal canto suo non ha intenzione di fare passi indietro. Intervistato da Repubblica, Graziano Delrio ha dato un consiglio alla segretaria: “Quando qualcuno se ne va a bisogna sempre porsi delle domande, non rallegrarsi o pensare semplicemente che sta sbagliando. Certo è un errore abbandonare un grande partito popolare, che è l’unico strumento per fare le riforme e cambiare il Paese, ma credo anche che il gruppo dirigente debba interrogarsi sul perché di questi adii e quali sono gli antidoti”. Delrio ha aggiunto: “Se c’è del disagio, occorre entrarci dentro e capire cosa si può fare per evitare che continui. La stessa segretaria penso si renda conto che per tenere insieme il Pd serve più ascolto dei territori, più attenzione alle diverse sensibilità e più capacità di mediazione positiva”.



L’analisi di Delrio

La Schlein dà l’idea che nel Pd si decida a colpi di maggioranza, ha proseguito Delrio, che ha posto l’accento sulla necessità di riformare il partito ed elaborare un progetto per il Paese: “Ma ci si riesce solo se lo si fa insieme, capendo anche le ragioni degli altri”. L’ex ministro dei Trasporti ha sottolineato di aver avvertito del disagio nel Partito Democratico e la sua speranza è quello di non riassistere a quanto accaduto in Liguria“. Una cosa è certa secondo Delrio, c’è bisogno di mettere in campo una visione di centrosinistra della società: “Se l’obiettivo è cambiare il Paese, si deve fare coalizione su valori culturali e politici comuni, dall’Europa alla lotta alle diseguaglianze. Trovare un’intesa su punti programmatici condivisi. Farsi la guerra per uno zero virgola nei sondaggi non ha senso, restando divisi Meloni e Salvini vinceranno per i prossimi vent’anni”.

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