Erano le tre di notte quando i carabinieri del Ros, un centinaio in tutto, hanno accerchiato l’abitazione di Desulo, piccolo Comune di 2 mila abitanti nella Barbagia del sud, Sardegna, dove si nascondeva Graziano Mesina. L’uomo, una volta che si è visto i mitra puntati contro, non ha opposto resistenza, si è semplicemente vestito e nel giro di un paio d’ore è passato da una casa calda ed accogliente alla cella del carcere di Badu ‘e Carros. Assieme a “Grazianeddu” sono stati arrestati anche marito e moglie proprietari della casa e che nascondevano appunto Mesina, accusati di favoreggiamento.
«Stava chiuso in casa, non è mai uscito, a Desulo nessuno si è accorto della sua presenza» sono le parole del generale Pasquale Angelosanto, che ha coordinato l’azione dei ROS. E ancora: «Siamo stati rapidi, era sorpreso, non ha neanche avuto il tempo di pensare che era già In manette». Giunto anche il commento del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il generale Teo Luzi: «L’arresto odierno è stato possibile solo grazie alla vostra capacità di lavorare in maniera sinergica, sfruttando a pieno le rispettive competenze. Con la vostra professionalità e il vostro esempio rendete me e tutti i Carabinieri che quotidianamente svolgono il proprio lavoro, con altrettanta serietà e passione, pieni di orgoglio. Bravi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GRAZIANO MESINA, ARRESTATO BANDITO SARDO, ERA A CASA DI AMICI, ORA IN CARCERE A NUORO
Sono emerse ulteriori indiscrezioni in merito all’arresto di Graziano Mesina, quello che fino a qualche ora fa era considerato uno dei più pericolosi latitanti della nostra nazione. Stando a quanto riportato dai principali organi di informazione online, a cominciare dal portale di TgCom24, Graziano Mesina, noto anche come Grazianeddu per le sue origini sarde, si era nascosto presso l’abitazione di una coppia di amici, che ora risulta essere indagata ovviamente per favoreggiamento. Stando alle notizie emerse sarebbe stato catturato di preciso a Desulo, in provincia di Nuoro, non troppo distante dalla sua abitazione di Orgosolo da cui aveva fatto perdere le proprie tracce a luglio di un anno fa.
Non si sa bene da quanto tempo il bandito sardo fosse in casa degli amici, fatto sta che li l’hanno trovato, in piena notte, i carabinieri del Ros assieme ai colleghi del Gis e del Comando provinciale di Nuoro. Nei confronti dei due, aggiunge TgCom24.it, potrebbero scattare provvedimenti. In base a quanto riportato dal quotidiano La Nuova Sardegna, l’ex bandito sardo si troverebbe ora nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros, difeso dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Lusia Vernier. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GRAZIANO MESINA, ARRESTATO IL 79ENNE BANDITO SARDO/ ERA LATITANTE DAL LUGLIO DEL 2020
E’ stato arrestato durante la scorsa notte Graziano Mesina, quello che è considerato il più famoso esponente del banditismo sardo. Il 79enne, noto anche come Grazianeddu, è stato scovato e subito dopo arrestato da parte dei carabinieri del Ros, con il supporto del Gis in fase esecutiva, nonché del comando provinciale carabinieri di Nuoro e dello squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna. Come ricorda l’edizione online dell’agenzia Asi, Graziano Mesina era latitante dal luglio di un anno fa, 2020, quando doveva presentarsi in carcere per sottostare ad un provvedimento di esecuzione a 24 anni di reclusione in galera, emesso dalla procura generale presso la Corte di Appello di Cagliari.
Grazianeddu, come appunto appena scritto, si sarebbe dovuto recare in carcere il 3 luglio del 2020, ma la sera precedente aveva lasciato la sua abitazione di Orgosolo, in provincia di Nuoro, poco prima che gli venisse notificato l’ordine di carcerazione emesso dalla Cassazione, che nel contempo aveva confermato la condanna a 30 anni di reclusione con le gravi accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.
GRAZIANO MESINA ARRESTATO: IL 79ENNE TORNA IN CARCERE
Si era quindi dato alla macchia risultando irreperibile, fino appunto alle scorse ore, quando lo stesso Graziano Mesina è stato ritrovato dalle forze dell’ordine e portato quindi dietro le sbarre. Per l’ex primula rossa si tratta di un ritorno in carcere visto che lo stesso aveva già trascorso 40 anni di carcere prima di ottenere la grazia, che gli era stata poi revocata a seguito della nuova condanna definitiva.
Il 4 aprile scorso, mentre era latitante, aveva compiuto 79 anni, e durante il periodo della latitanza, sempre a come ricorda l’Agi, aveva perso le due sorelle, Antonia e Rosa, nonché il nipote, Giancarlo Pisanu, per il covid. In questi diciassette mesi di latitanza i carabinieri hanno continuato le ricerche sia nel suo comune di residente, Orgosolo, quanto in generale nel Nuorese e all’estero, fino appunto a ritrovarlo.