Volete trascorrere il Capodanno a Londra e cercate una originale alternativa per pernottare e allo stesso tempo respirare l’autentico spirito british? Nella City c’è la soluzione che fa per voi: nuova vita per lo storico ed elegante edificio che ha sede a quelli che erano i numeri 3 e 5 di Great Scotland Yard, nei pressi di Westminster, a Londra, dove quella che un tempo è stata la primissima e leggendaria sede della Polizia Metropolitana della City, ispirando decine di scrittori oltre che entrando nell’immaginario comune mondiale, da qualche tempo è diventato infatti un hotel di lusso oltre che una meta “cult” per le tappe di molti vacanzieri. Infatti da qualche tempo è stata decisa la riapertura del palazzo che prende il nome dalla via su cui si affaccia e che offre una bella vista non solo su Buckingham Palace ma sulla già citata abbazia, uno dei luoghi simbolo dei “londoners”: il Great Scotland Yard Hotel è infatti una delle proposte più sorprendenti, e allo stesso tempo rispettose della tradizione (ossimoro che spesso si nota in diversi aspetti della cultura britannica, da sempre attenta al proprio passato ma più aperta di molte altre ad accogliere, se non proprio a proporre, il nuovo) e che grazie all’iniziativa della catena di resort extra-lusso Hyatt oggi consente agli ospiti di pernottare in quella che non è mai stata una stazione di polizia come le altre. Scopriamo il perché.



IL GREAT SCOTLAND YARD HOTEL A LONDRA

Il Great Scotland Yard in Inghilterra è un hotel a cinque stelle con ben 152 camere che tuttavia sin dalla oramai celebre facciata esterna sia negli interni trasuda storia da tutti i pori: una storia oramai lunghissima e che affonda le sue radici nei primi anni dell’Ottocento tanto che lo stesso nome della vita ha finito per indicare per estensione lo stesso corpo della polizia in servizio a Londra. Se sull’origine del nome della via c’è ancora incertezza (anche se qualcuno sostiene che qui avesse luogo un’antica residenza del sovrano di Scozia o dei suoi ambasciatori), quello che è certo è che già dal 1700 cominciò a ospitare le sedi di uffici governativi e personalità molto in vista della società dell’epoca fino a quando sir Robert Peel non creò la Metropolitan Police e gli uffici di Scotland Yard aprirono al pubblico nel 1829 e continuando a svolgere questa sua funzione per qualche anno prima che nel 1890 si trasferisse sul Victoria Embankment e poi nel 1967 nei pressi della sede del Parlamento e fino a poco tempo fa quando, nel 2013, fu deciso lo storico traslocò della sede nel Curtis Green Building, ritornando sul Victoria Embankment, conosciuto oggi non a caso come “New Scotland Yard”. Ma il cambio di… ragione sociale non ha affatto snaturato l’anima di questo classifico edificio Ottocentesco con i suoi mattoncini rossi e al suo interno si respira ancora l’atmosfera originale, con tanti richiami alla sua funzione di stazione di polizia e un citazioni continuo che strizza l’occhio agli ospiti o ai semplici visitatori che hanno divorato i romanzi di Arthur Conan Doyle, papà di Sherlock Holmes, ma pure Charles Dickens.



TRA ATMOSFERE “VITTORIANE”, SORPRESE E TANTE CITAZIONI…

Nonostante una trasformazione importante durata circa tre anni e di cui si vedono i segni voluta dal gruppo Hyatt per renderla una struttura ricettiva di lusso e al passo coi tempi (e che fa parte della Unbound Collection, gestita dalla stessa multinazionale), il Great Scotland Yard Hotel consente ancora oggi di fare un tuffo nel passato pur riaprendo di fatto a distanza di quasi 130 anni e dopo essere stato destinato per tanto tempo ad altri usi: a pochi passi da Trafalgar Square colpisce non solo per la già citata facciata ma pure per le lanterne di rame che donano un tocco di eleganza vintage e che ricorda la Londra Vittoriana, ma anche per la ricercatezza degli interni dato che sono stati progetti dati dai più prestigiosi nomi attivi nel settore internazionale dell’hospitality. Delle 152 camere totali ben 22 sono delle suite esclusive ma a colpire ad esempio è il fatto che i locali adibiti a celle ora sono delle aree comuni o riadattate a sale meeting, senza contare che è stato aperto pure il “The Yard”, un ristorante che propone menu esclusivamente secondo la cucina british e guidato da uno chef di fama, Alex Harper, e non dimenticando nemmeno una sala per il tè, una biblioteca e un’area dedicata ai patiti del fitness aperta 24 ore su 24. Non solo: nei dettagli come pure in alcune “chicche” resta evidente il richiamo al passato della struttura fra elementi di chiaro stile militare (scudi, armi in teche di vetri) o che citano i criminali -e i detective, reali o di fantasia- che da qui sono passati; ad esempio c’è una libreria finta in cui è nascosto un armadio ma pure un elegante cocktail bar, chiamato “40 Elephants” (nome che è ispirato a una celebre gang di ladre ottocentesche) e un altro whisky bar, il “Sibin”, a cui si accede tramite un passaggio segreto e che ricorda quei locali in cui si smerciavano illegalmente i liquori durante il Proibizionismo inglese.

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