Grecia apre ai matrimoni e alle adozioni per le coppie omosessuali

La Grecia si appresta a votare quella che per molti è una legge tanto necessaria quanto rivoluzionaria (almeno per i greci) legge, con la quale si darà il via libera ai matrimoni e alle adozioni per le coppie omosessuali. Attualmente, l’ordinamento greco permette, infatti, solamente le unioni civili, anche per l’ampia opposizione da parte dell’influente Chiesa Ortodosso ed, ovviamente, del partito conservatore, del quale fa peraltro parte anche il primo ministro Kyriakos Mitsotakis.



Ironico che la proposta di aprire ai matrimoni e alle adozioni per gli omosessuali in Grecia sia stata proprio avanzata da Mitsotakis, attirandosi le ire di alcuni esponenti del suo partito (circa 30), che hanno deciso che non parteciperanno alle votazioni, previste per i prossimi giorni. Questo, tuttavia, non comprometterà l’approvazione della legge, forte anche del consenso dei partiti di sinistra all’opposizione (escluso il Partito Comunista). A livello sociale, invece, in Grecia il 52% dei cittadini è favorevole sia al matrimonio che alle adozioni per le coppie omosessuali. Nonostante tutte queste premesse, però, com’era immaginabile, la discussione del testo di legge ha attirato l’attenzione della popolazione, scesa in piazza per manifestare il suo dissenso.



Scontri tra governo e Chiesa Ortodossa in Grecia per la legge LGBT

Insomma, la Grecia sembra essersi letteralmente divisa per la legge sui matrimoni e le adozioni per gli omosessuali. Durante le discussioni al governo, infatti, si sono creati due gruppi di manifestati. Da un lato, ovviamente, gli ultra credenti, non solo ortodossi, che manifestavano disappunto per il testo, specialmente dal punto di vista delle adozioni; e dall’altro, anche qui ovviamente, la comunità LGBT, a manifestar gioia, tra colori, canti e balli.

Tuttavia, la situazione potenzialmente più critica per la legge sui matrimoni e le adozioni per omosessuali in Grecia è rappresentata dall’opposizione della Chiesa Ortodossa, estremamente influente sulla popolazione. Il Santo Sinodo, infatti, si è detto “totalmente contrario” alla legge e ha iniziato un volantinaggio tra i fedeli, chiedendo appunto di mobilitarsi. Dal conto suo, invece, il premier Mitsotakis sembra aver proposto la legge su matrimonio e adozioni omosessuali in Grecia come mossa politica, per ridurre quell’influenza eccessiva (e che rischia di diventare politica) della Chiesa. Inoltre, così facendo costringe i suoi oppositori politici ad esporsi nei confronti della popolazione, in larga parte favorevole alla legge, guadagnando potenzialmente dei voti che sarebbero stati, invece, destinati a loro.