La Grecia non ha bisogno di ricorrere ai prestiti del Meccanismo Europeo di Stabilità, il Mes che tante polemiche ha generato nelle ultime settimane, emessi agli Stati membri per far fronte all’impatto del coronavirus: lo ha annunciato il ministro delle Finanze greco Christos Staikouras, intervenendo ad una conferenza degli economisti venerdì scorso. “Sulla base dei dati attuali, la Grecia non ha bisogno di ricorrere alle linee di credito del MES poiché il governo ha fatto e continua a fare un uso prudente delle risorse proprie del paese“, ha sottolineato Staikouras durante la conferenza di Atene intitolata “La ricerca di un vaccino contro il coronavirus nella zona euro“. Nell’ambito dello strumento di finanziamento d’emergenza dell’UE – denominato “Sostegno alla crisi pandemica” – gli Stati membri dell’UE avranno accesso ai fondi del MES per un valore fino al 2 per cento del loro PIL nel 2019. I prestiti hanno una scadenza media massima di 10 anni e le domande possono essere presentate fino alla fine del 2022.



GRECIA, SEGNALE POSITIVO AI MERCATI GLOBALI

La disponibilità iniziale per ogni linea di credito è stata fissata a 12 mesi, con la possibilità di prorogarla due volte per sei mesi. Termini allettanti come affermato anche dall’Italia e se la Grecia scegliesse di utilizzare la linea di credito del MES, risparmierebbe fino a 800 milioni di euro in tassi d’interesse nel prossimo decennio. Va ricordato che il MES insieme alla European Financial Stability Facility (EFSF) ha sostenuto la Grecia con 204 miliardi di euro per aiutarla a coprire la crisi del debito, durissima negli ultimi anni nel paese ellenico.  Dopo l’uscita dalla fase di salvataggio, durata quasi otto anni, nel 2018, la Grecia sembra dunque decisa ad inviare un messaggio positivo ai mercati globali. Nel frattempo, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ha affermato che la Grecia si trovava in una posizione molto migliore per affrontare una potenziale crisi economica rispetto al 2010, aggiungendo che credeva che la pandemia avrebbe frenato la Grecia, ma non avrebbe abbattuto il paese. Centeno è stato anche il presidente del Consiglio dei governatori del MES, seguendo molto da vicino la situazione greca negli ultimi anni.



 

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