E fu così che il nostro ministro degli Esteri, Luigi di Maio, collezionò un’altra gaffe linguistica, stavolta in quel di Atene. Nella sua breve dichiarazione alla stampa, dopo l’incontro, si è rivolto al suo omologo ellenico chiamandolo «Dentìas», con l’accento sulla i. In realtà la pronuncia giusta è «Déndias», con l’accento sulla e. Che poi sia atterrato ad Atene per parlare di riapertura della frontiera, prevista per inizio luglio, è quasi errato. Sì, è vero hanno parlato anche di questo. Da parte ellenica gli è stato risposto con un «si vedrà» da oggi a fine giugno. 



Fonti diplomatiche elleniche riferivano già da alcuni giorni che Di Maio sarebbe arrivato ad Atene per firmare l’accordo sui confini delle due ZEE (Zona economica esclusiva), e che quello della riapertura della frontiera sarebbe stato un discorso a latere, tanto per dare un contentino e un argomento di cui parlare in conferenza stampa al ministro italiano.



E così è successo. Tant’è che l’accordo Italia-Grecia aveva ieri un ampio risalto su tutti i quotidiani nazionali. E chiaro, scrive I Kathimerinì, che l’accordo con Roma rappresenta un chiaro messaggio verso la Turchia, perché viene riconosciuto ad Atene il diritto di estendere i suoi confini marittimi dalle 6 alle 12 miglia.

In cambio di questo importante aiuto diplomatico, che cosa ha ottenuto in cambio Di Maio? Ad Atene, ha incassato ora la disponibilità a valutare, in base all’andamento dei dati epidemiologici una graduale apertura. «Sicuramente entro la fine del mese», ha precisato Di Maio.



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