Prime ripercussioni dopo le elezioni nazionali in Grecia. A causa della pesante debacle, il capo dell’opposizione Alexis Tsipras si è dimesso dal ruolo di leader del partito di sinistra Syriza. Impossibile andare avanti dopo il pesante ko subito da parte dal partito conservatore Nea Demokratia, che ha consentito al leader rivale Kyriakos Mitsotakis di continuare a guidare il Paese.



Intervenuto in conferenza stampa ad Atene, Alexis Tsipras ha spiegato: “Ci sono dei momenti cruciali in cui occorre prendere decisioni fondamentali. È giunto il momento di aprire un nuovo ciclo”. E ancora: “Ho deciso di proporre un ricorso immediato alle procedure pertinenti per l’elezione di un nuovo leader, in cui ovviamente io non sarò candidato”.



Grecia, Tsipras si dimette da segretario di Syriza

“Sarò comunque presente prima e dopo queste procedure per dimostrare che nella vita e in politica si può essere combattivi e utili senza cariche. La battaglia per le idee non è definita dalla poltrona che si occupa”, ha proseguito Tsipras in conferenza stampa: “Bisogna intraprendere un processo di profondo rinnovamento e rifondazione che abbracci tutti i membri e gli amici del partito. Ne va della qualità della nostra democrazia e del fronte contro l’estrema destra e il fascismo”.

Le dimissioni di Tsipras sono state accolte così dal premier greco Mitsotakis: “Si tratta di una decisione attesa dopo le tre pesanti sconfitte subite da Syriza”. “Credo che le dimissioni di Alexis Tsipras chiudano un cerchio. Syriza è stato un partito che negli ultimi anni, sia al governo che all’opposizione, si è identificato con la tossicità, con discorsi divisivi e con un’assordante inefficienza quando è stato chiamato a gestire il destino del Paese“, ha aggiunto a Kathimerini: “I partiti devono unire i cittadini e proporre soluzioni realistiche e praticabili ai problemi, e questa non è la strada che Syriza ha percorso”.