Donato Greco, membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha effettuato alcune previsioni in merito all’andamento della curva epidemiologica del Covid-19 in Italia: “Il nuovo picco, previsto entro Natale, sarà 6-7 volte inferiore rispetto a quello registrato nel medesimo periodo del 2020”. Una notizia che fa ben sperare, dato che l’intero Paese teme ulteriori restrizioni in vista delle feste.



L’epidemiologo ritiene che il merito di ciò sia soprattutto dettato dalle vaccinazioni. “Il 90% degli italiani sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose”. I numeri, seppure soddisfacenti, celano tuttavia alcuni elementi di pericolo. “Restano fuori 6,1 milioni. Circa 200.900 ultra ottantenni non si sono ancora vaccinati e lo stesso è per 2,5 milioni di over 50. Sono due punti molto critici, in particolare il primo perché sono questi pazienti a finire in ospedale”. Se ad essi si aggiungono i bambini, ne emerge una “popolazione più che sufficiente per fare la fortuna di un’epidemia”. È per questa ragione che l’esperto ritiene prioritario andare avanti con le prime dosi, come il Governo sta cercando di fare anche attraverso la spinta del Green Pass. “L’effetto di chi si avvicina oggi per la prima volta ai centri di somministrazione si vedrà nel giro di due settimane. A fine anno potremmo osservare una flessione”.



Greco (Cts): “Nuovo picco sarà inferiore a quello del 2020”

Donato Greco, oltre a prevedere che il nuovo picco della curva del Covid-19 sarà benevolo rispetto a quello del 2020, ha cercato di identificare quali potrebbero essere i modi per convincere a vaccinarsi coloro che non lo hanno ancora fatto. “Per non rischiare le zone arancioni, le Asl dovrebbero cercarli attraverso i medici di famiglia per offrire loro il vaccino a domicilio, con gentilezza, dopo un approfondito colloquio. Dietro l’esitanza si potrebbero celare problemi familiari”, ha sottolineato al Corriere della Sera.



E in merito ai bambini, altro tema delicato: “Tre contagi su 10 li riguardano (leggi intervista al virologo Palù). Più si aumenta la copertura degli adulti più il virus tende a ritagliare la sua nicchia biologica fra i piccoli”, ha concluso l’epidemiologo del Comitato tecnico scientifico (Cts).