Alla soglia dei 50 anni i Green Day non hanno nessuna intenzione di abbandonare il loro punk abrasivo e allo stesso tempo orecchiabile che li ha resi uno dei gruppi più amati del mondo, sulle orme di leggende quali i Clash da cui hanno imparato parecchio. Il 7 febbraio del prossimo anno esce infatti il loro tredicesimo disco intitolato “Father of All Motherufckers…” anticipato in questi giorni dal singolo omonimo che li dimostra ancora alle prese con la loro punk music irriverente e trascinante. Naturalmente torneranno anche a esibirsi int our, con tappa a Milalno il 10 giugno del prossimo anno all’Ippodromo di Milano. Biglietti già in vendita dal 17 settembre, decisamente in anticipo ma ormai è questa la legge dei concerti dal vivo: biglietti venduti con anticipo spropositato, in modo da anticiparsi il pagamento e debito sfruttamento bancario, milioni di dollari depositati in banca per quasi un anno.
“IL MONDO E’ UN CAOS COMPLETO”
Senza contare che da qui al 10 giugno prossimo a una persona potrebbe accadergli di avere altri impegni, chi può sapere cosa farà e cosa gli succederà fra sette mesi? Ma il mercato della musica live è ormai questo, una capitalizzazione degli affari anche per chi, come i Green Day, si definisce punk e di sinistra. Il nuovo disco infatti come ha detto lo stesso leader Billy Joe Armstrong, torna alla critica politica come in American Idiot, che si scagliava contro Bush Jr. Ovviamente questa volta il bersaglio è Trump: “C’è molta depressione nelle nuove canzoni, ma raccontata con senso dell’umorismo. È come funziona il mondo in questo momento, stiamo vivendo nel caos completo. È una situazione che c’è sempre stata in realtà, ma ora c’è Trump ed è ancora peggio. Le nuove canzoni non sono politiche, perché semplicemente raccontano ciò che sta succedendo, la merda che viviamo ogni giorno” ha detto il cantante. Il disco dura sol0 26 minuti, come i vinili di una volta, e contiene solo 10 brani della durata di due minuti e mezzo, una bomba punk ovviamente.