Un recente studio commissionato dal gruppo europarlamentare dei Verdi, e realizzato dal Rousseau Institute, ha stimato la sostenibilità economica del Green deal UE, ovvero il pacchetto di norme che mira a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Ne emerge un disegno piuttosto infausto, nel quale sembra che non sarà possibili finanziare integralmente il pacchetto, fuorché non si proceda anche a norme fiscali più libertarie.
Secondo lo studio francese, infatti, il Green deal UE costerà ai 27 qualcosa come, da qui al 2050, circa 40.000 miliardi di euro, pari a 1.520 miliardi all’anno. Cifra quest’ultima che potrà sembrare poco indicativa per un budget economico come quello europeo, ma che dimostra la sua reale entità se si considera che rappresenta il 10% del Pil europeo. Occorrerebbe, continua ancora il rapporto del Rousseau Institute, emettere circa 510 miliardi di nuovo debito pubblico per finanziare il Green deal UE nei prossimi 25 anni, pari circa, in questo caso, al 3/4% del Pil europeo, sempre che gli stati membri rimangano 27. Numeri, insomma, da capogiro, e che secondo il rapporto non potranno essere coperti senza un cospicuo investimento da parte degli stati.
Rousseau Institute: “Green deal UE sia escluso dal Patto di Stabilità”
Proprio su quest’ultima considerazione, ovvero che è necessario l’intervento statale per finanziare il Green deal UE, ruota tutto il ragionamento fatto nel rapporto dal Rousseau Institute. Infatti, seppur l’intervento pubblico sia del tutto fondamentale per finanziare la decarbonizzazione, è anche vero che la Commissione da tempo sta procedendo sempre più verso politiche di austerità che renderanno impossibili gli investimenti statali.
Ad inficiare sulla realizzazione completa del Green deal voluto dalla Commissione UE, è, in altre parole, la stessa Commissione. Di fatto, con i numeri stimati, gli investimenti privati necessitano di una sostituzione di capitale promossa da sussidi pubblici, perché altrimenti si dimostrerebbero, per gli investitori, finanziariamente inefficienti, spingendoli a portare i loro capitali in altri settori. A danneggiare ulteriormente il Green deal UE, inoltre, ci sarà secondo il think tank francese, anche il prossimo Patto di Stabilità, che entrerà in vigore nel 2026 e renderà ancora più rigida l’emissione di debito pubblico. Ne consegue, conclude il rapporto, che se si vogliono raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione, occorrerà slegare gli investimenti green dal Patto di Stabilità.