Oggi si è tenuto l’atteso voto sulla riconferma del mandato di presidente della Commissione UE per Ursula von der Leyen che in un lungo discorso di oltre due ore ha presentato il suo nuovo programma, sempre incentrato (tra le altre cose, ovviamente) sul Green deal: circostanza che spaventa e preoccupa il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, intervenuto nel primo pomeriggio durante la presentazione – in quel di Roma – di un accordo idrico tra Acea e Banca Intesa. Da tempo (e non è certo una novità dell’ultima ora) la Confederazione degli industriali si era detta fermamente contraria al Green deal, ipotizzando – almeno, prima che saltasse nuovamente fuori il nome di von der Leyen – per mezzo dello stesso Orsini che la nuova guida della Commissione UE avrebbe dovuto superare le ideologie verdi a favore di un sostegno più forte alle imprese europee.
Prima di arrivare al nuovo parere della Federazione, vale la pena tornare un attimo indietro al discorso di oggi di Ursula von der Leyen (che trovate completo in ogni suo dettaglio cliccando su queste parole) e – in particolare – alla posizione sul Green deal contestata da Orsini: secondo la neoeletta presidente della Commissione ha promesso l’avvio nei prossimi 100 giorni di un nuovo piano europeo per una “industria pulita” perseguendo le già attive politiche verdi che porteranno – a suo dire – ad una riduzione “del 90% [delle emissioni] entro il 2040”.
Emanuele Orsini: “Il Green deal di von der Leyen farà chiudere molte delle nostre imprese”
Un piano, quello di Ursula von der Leyen, che “non mi preoccupa solo [per] il fatto che continuiamo nella ripresa del Green deal – ha spiegato oggi da Roma il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, citato da Ansa -, ma anche la frase in cui dice che questo porterà a un taglio di emissioni del 90% al 2040″. Secondo il ‘capo’ degli industriali sarebbe meglio “dire le cose come stanno”, partendo dal fatto che “l’Europa – continua Orsini – ha un problema di competitività con gli altri paesi” che rischia di accentuarsi ulteriormente se von der Leyen non rivede i piani per il Green deal.
“Questa decarbonizzazione – spiega – costerà 1100 miliardi di euro nei prossimi 10 anni” e si tratterà in larghissima parte di “costi” che spetterà – direttamente o indirettamente – pagare “alle nostre aziende”; così come il sistema Ets (che vorrebbe introdurre tasse per i grandi inquinanti) contenuto nel Green deal fortemente voluto dalla presidente von der Leyen “metterà – sempre secondo Orsini – fuori gioco molte nostre aziende [entro il] 2030″.