Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria, ha anticipato in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, alcuni dei temi che verranno trattati al forum del mondo del business delle prime sette economie mondiali, che precederà il G7 giovedì prossimo. L’imprenditrice interverrà per dialogare con i ministri in merito a quattro questioni urgenti, esposte in un documento che sarà presentato sul tavolo di discussione. Principalmente si parlerà di gestione dell’intelligenza artificiale, globalizzazione, rischio di sfociare in un atteggiamento troppo protezionistico e conseguenze sulla competitività delle imprese, ma anche di transizione energetica e Green Deal.



Su quest’ultimo punto, le associazioni degli imprenditori ed industriali chiederanno una minore burocratizzazione del processo, perchè, pur sostenendo l’importanza di combattere il cambiamento climatico, occorrerà la massima neutralità tecnologica e soprattutto l’impegno europeo per garantire maggiori investimenti. Uno dei rischi infatti potrebbe essere quello che, in mancanza di una facilitazione sulle procedure, le industrie Ue vengano fortemente penalizzate, anche in un’ottica internazionale che potrebbe preferire la strada del protezionismo dopo il fallimento della globalizzazione.



Emma Marcegaglia: “Trump imporrà protezionismo e aumenterà tensioni con la Cina, imprese Ue a rischio”

Emma Marcegaglia, parlando dei problemi che potrebbero subentrare in caso di vittoria di Donald Trump, afferma che il rischio principale è quello di una chiusura eccessiva verso il protezionismo economico che aumenterà le tensioni già alte con la Cina. Perchè: “L’idea di fare business solo con gli amici creerebbe danni soprattutto in Europa e in Italia, che sono tra i maggiori esportatori“, aggiungendo: “Il mondo diviso in blocchi è un mondo meno democratico“.  Sulla transizione energetica europea, l’imprenditrice chiederà alcuni interventi correttivi sulla normativa.



Così come sono stati formulati adesso infatti, risultano troppo complicati e c’è la necessita di istituire un fondo comune europeo per sostenere tutti i costi della procedura. Oltre a maggiori finanziamenti, per sostenere le imprese servirebbe un taglio dei tassi Bce, che spinga alla crescita dopo il freno imposto dall’inflazione. L’ex numero uno di Confindustria si è espressa anche sul futuro dell’ex Ilva dichiarando che la prima esigenza ora è quella di mettere in sicurezza e far ripartire la produzione, poi si potrà aprire ai partner privati. Tra i quali c’è da sempre anche il gruppo Marcegaglia.