Il Garante della Privacy ha ufficialmente detto sì, in via d’urgenza alle modalità di verifica semplificate del Green Pass presso le scuole italiane, che dovrà essere esibito dai membri del personale scolastico. Si tratta di misure alternative all’utilizzo dell’App “VerificaC19”, comunque fruibile. In particolare, con questo provvedimento si assicurano il corretto adempimento degli obblighi in materia di certificazione verde e, contestualmente, il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali.



Il Garante scrive che “le istituzioni scolastiche, in qualità di datori di lavoro, si limiteranno a verificare, attraverso il sistema informativo dell’istruzione-Sidi e la piattaforma nazionale-Dgc, il mero possesso della certificazione verde Covid-19 da parte del personale, trattando esclusivamente i dati necessari. Il processo di verifica dovrà essere effettuato quotidianamente prima dell’accesso dei lavoratori in sede e dovrà riguardare solo il personale per cui è prevista l’effettiva presenza in servizio nel giorno della verifica, escludendo comunque chi è assente per ferie, permessi o malattia”.



GREEN PASS A SCUOLA: IL GARANTE DELLA PRIVACY DICE LA SUA

Peraltro, spiega il Garante, i soggetti tenuti alle verifiche potranno raccogliere solo i dati strettamente necessari all’applicazione delle misure previste in caso di mancato rispetto degli obblighi sul Green Pass a scuola (ad esempio assenza ingiustificata, sospensione del rapporto di lavoro e del pagamento dello stipendio). Gli addetti ai controlli potranno accedere, in modo selettivo, ai soli dati del personale in servizio presso le istituzioni scolastiche di propria competenza e, per evitare eventuali abusi, “le operazioni di verifica del possesso delle certificazioni Covid-19 da parte dei soggetti tenuti ai controlli saranno oggetto di registrazione in appositi log (conservati per dodici mesi), senza però conservare traccia dell’esito delle verifiche”.



Il Garante della Privacy aggiunge quindi che è previsto che la valutazione di impatto, effettuata dal Ministero della Salute e inerente ai trattamenti connessi all’emissione e alla verifica delle certificazioni verdi Covid-19, “sia integrata e aggiornata tenendo conto degli specifici scenari di rischio legati ai dati sanitari del circa un milione di lavoratori della scuola, prestando particolare attenzione alle possibili conseguenze discriminatorie, anche indirette, nel contesto lavorativo”.