Le aziende possono imporre il green pass ai lavoratori? Sì, parola di Pietro Ichino. L’ex parlamentare e sindacalista ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera e ha dato ragione a Confindustria sulla proposta di fare accedere ai luoghi di lavoro solo i dipendenti vaccinati, richiesta che ha trovato il no unanime da politica e sindacati…



«Credo proprio che Confindustria abbia ragione: condizionare l’accesso in azienda all’avvenuta vaccinazione, oggi che il vaccino è disponibile per tutti, è una misura sicuramente efficace e ragionevolissima per evitare il rischio di una quarta ondata epidemica, che sarebbe disastrosa per il Paese», ha spiegato Pietro Ichino. Ma non solo: il giuslavorista ha sottolineato che la misura potrebbe essere già adottata dai datori di loro iniziativa anche senza attendere un provvedimento legislativo ad hoc.



PIETRO ICHINO SUL GREEN PASS

Nel corso del suo intervento, Pietro Ichino ha evidenziato che l’articolo 2087 del Codice obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure consigliate dalla scienza, dalla tecnica e dall’esperienza idonee a ridurre al minimo, se non azzerare, ogni rischio per la sicurezza e il benessere fisico e psichico del lavoratore, mentre l’articolo 15 del Testo Unico sulla sicurezza obbliga il datore ad adottare ogni misura idonea a eliminare qualsivoglia rischio per la sicurezza e la salute del lavoratore. Infine c’è l’articolo 20 che obbliga il lavoratore a conformarsi alle misure di sicurezza. Pietro Ichino ha rimarcato inoltre che il decreto-legge n.44/2021 prevede che i lavoratori renitenti «possano essere spostati a mansioni – anche di livello inferiore – che non comportino il contatto con altri dipendenti o pazienti, oppure, quando questo non sia possibile, la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione».

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